di GABRIELE RUBINO
"La regione Calabria non appare essere addivenuta ad un regime di normalità sia per la gestione che per l’organizzazione che per l’erogazione dei servizi sanitari regionali ai cittadini residenti". E' quanto emerge dalla relazione illustrativa della più recente bozza del nuovo decreto Calabria che il Governo si appresta ad adottare. Nel documento viene spiegato perché nonostante l'approvazione di un provvedimento già "straordinario" come la prima versione di 18 mesi, non solo non ci sono le condizioni per uscire da questo regime speciale che limita i poteri della Regione, ma, come spiegato, l'esecutivo nazionale intende creare un 'super commissario'. (LEGGI QUI)
E nella relazione questo è detto senza troppi giri di parole: "Pertanto, appare evidente la necessità di prevedere che vi sia un accentramento di tutta la gestione delle attività correlate al servizio sanitario regionale, poiché come si evince da quanto sopra descritto, la variegata realtà delle aziende sanitarie calabresi e la frammentazione dei passaggi non ha consentito che vi fosse una visione di insieme per raggiungere gli obiettivi prefissati. Al riguardo, come di seguito si descrive, si propone il rafforzamento dei poteri del Commissario affinché sovrintenda alla gestione dei diversi compiti regionali in ambito sanitario".
DISAVANZO CUMULATO DI 160 MILIONI- "Non risultano - questo sarà il passaggio da cui dipenderà la costituzionalità o meno del nuovo provvedimento-, pertanto, superati i presupposti di straordinarietà e urgenza correlati all’adozione del 35/2019, sussistendo i quali il legislatore, nell’ambito della sua competenza esclusiva in tema di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ex art. 117, secondo comma, lettera m), Cost., nonché nell’ambito della funzione di orientare la spesa sanitaria verso una maggiore efficienza, fissando i principi fondamentali della materia concorrente "coordinamento della finanza pubblica" (art. 117, terzo comma, Cost.), ha il dovere di intervenire nuovamente in via legislativa": "Il conto consuntivo 2019 - si legge in un altro passaggio- riporta un disavanzo prima delle coperture di 221,569 milioni di euro. Dopo il conferimento delle coperture e l’aggiunta del disavanzo non coperto relativo all’anno 2018, il risultato di esercizio dell’anno 2019 è pari a 160,091 milioni di euro di disavanzo".
La relazione illustrativa ha messo in luce una serie di misure peraltro rimaste inapplicate della legge in scadenza, ma ecco i deficit della sanità calabrese.
IL PROGRAMMA OPERATIVO- "La realizzazione del programma operativo 2019-2021 presenta ancora molte carenze. Non sono state trasmesse - si legge nel documento- ai ministeri affiancanti le relazioni in merito allo stato di avanzamento delle azioni preventivate in tale programma, ma solo singole note di aggiornamento, sulle attività svolte in merito a particolari tematiche".
RETE OSPEDALIERA E TERRITORIALE- "Per quanto concerne la rete ospedaliera, la regione registra gravi ritardi nell’implementazione della rete ospedaliera stessa, la rete emergenza urgenza e le reti tempo-dipendenti. Dall’analisi degli indicatori relativi al monitoraggio del DM 70/2015, l’attività delle strutture ospedaliere risulta poco performante ed evidenzia il sostanziale ritardo nella messa a regime delle azioni di riorganizzazione programmate da parte delle aziende sanitarie, nonché l’assenza di una governance a livello regionale. In relazione alla rete perinatale, con DCA di agosto 2019 sono state sospese le attività dei punti nascita (PN) di Cetraro e di Soverato a seguito di evento avverso verificatosi nel punto nascita (PN) di Cetraro e della conseguente visita ispettiva da parte della task force ministeriale che ha rilevato – presso in citati PN - l’assenza dei requisiti minimi di sicurezza, previsti dalla normativa vigente. A dicembre 2019 - si legge ancora-, il Commissario ad acta ha trasmesso lo schema di decreto con il quale intende riattivare il PN di Cetraro, che il Ministero della salute ha valutato negativamente, per il persistere della maggior parte delle criticità strutturali, tecnologiche, impiantistiche ed organizzative che non permettevano di ritenere eliminato il rischio di reiterazione di eventi avversi. Successivamente il Commissario ha trasmesso, al Comitato Percorso Nascita nazionale (CPNn), la richiesta di deroga alla chiusura dei Punti Nascita di Cetraro e Soverato. Da una preliminare analisi della documentazione il CPNn ha rilevato l’assenza di una tempistica definita per il superamento delle criticità, che non consente di valutare favorevolmente le richieste di deroga. In merito alla rete oncologica, i dati di relativi ai centri Breast Unit, confermano anche per il 2019, una notevole frammentarietà delle attività che non consente il raggiungimento degli standard a garanzia di adeguati livelli di assistenza e sicurezza. A seguito di sollecitazioni dei Tavoli tecnici, il Commissario ad acta, solo recentemente, ha approvato il documento di aggiornamento della rete oncologica regionale che ricomprende anche la Rete dei Centri di senologia. Sull’assistenza territoriale i dati di attività confermano anche nel 2019 gravi carenze nell’offerta, in particolare riguardo al setting residenziale sia per anziani che disabili. Il Commissario ad acta ha recentemente adottato il Piano di potenziamento della rete territoriale, tuttavia non risultano ancora trasmessi i Piani attuativi aziendali territoriali che il PO 2019-2021 prevedeva entro aprile 2020.
PERSONALE- "In ordine alla gestione del personale, il piano di fabbisogno di personale della Regione Calabria ex lege n. 208/2015 è stato valutato dai Tavoli di verifica nella riunione del 20 luglio 2017 autorizzando l’assunzione di varie unità di personale (265 unità di personale medico, 265 infermieri, 478 OSS e 67 ostetriche, circa 30 unità di personale tecnico-amministrativo, talune unità di personale necessario all’attività per gli screening oncologici e taluni operatori tecnici autisti di ambulanze). Poiché molti dei decreti di autorizzazione assunzionale adottati dalla precedente struttura commissariale non erano stati validati dai Tavoli tecnici e dai Ministeri affiancanti, nella riunione di verifica del 4 aprile 2019, è stato chiesto all’attuale Commissario di effettuare una ricognizione dello stato dell’arte delle assunzioni, al fine di dimostrare la coerenza con le assunzioni autorizzate il 20 luglio 2017. A riscontro di tale richiesta, il Commissario, ha adottato il DCA n. 135 del 1/10/2019 con cui, ha provveduto ad effettuare la ricognizione richiesta ed il DCA n. 192 del 20/12/2019 con cui ha approvato la metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale delle Aziende del SSR, richiedendo alle aziende di provvedere, entro il 29 febbraio 2020, alla determinazione del proprio fabbisogno. Recentemente sono pervenuti i decreti di approvazione dei piani di fabbisogni di personale 2020-2022. In assenza -viene precisato- di un piano di fabbisogno complessivo regionale, i decreti pervenuti non sono stati organicamente valutati. E’ ancora necessario che il Commissario ad acta provveda a sottoporre alla valutazione dei Ministeri il piano di fabbisogno complessivo regionale, redatto sulla fase dei fabbisogni espressi dalle aziende".
FLUSSI INFORMATIVI E TEMPI DI PAGAMENTO- "Sui flussi informativi persistono gravi criticità sulla qualità e completezza dei flussi aziendali che, oltre a denotare una carenza di governance regionale, non consentono di effettuare un adeguato monitoraggio dell’assistenza erogata. Sulla contabilità analitica si registrano gravi criticità dovute ai ritardi nella implementazione della stessa in tutte le aziende del SSR. Sui i tempi di pagamento dei fornitori i Tavoli di verifica hanno più volte evidenziato la gravità dello stato dei pagamenti delle aziende del Servizio sanitario regionale. Il 69% dei pagamenti effettuati nell’anno 2019 non ha rispettato l’indice di tempestività di cui al DPCM 22/09/2014. Si rilevano, in particolare, le alte percentuali di ritardo dell’ASP di Catanzaro (97%), dell’AOU Mater Domini e dell’ASP di Reggio Calabria (95%), dell’AO di Catanzaro (94%), dell’AO di Reggio Calabria (90%)".
NON TRASMESSO IL PIANO COVID- "La Regione ha adottato i Piani di riorganizzazione dell’offerta ospedaliera e territoriale per l’emergenza epidemiologica COVID-19 previsti rispettivamente dall’articolo 2 e dall’articolo 1 del dl n. 34/2020. Il Piano ospedaliero è stato approvato dal Ministero della salute, ai sensi di quanto previsto dal citato dl n. 34/2020. Il Piano territoriale è attualmente in valutazione e, comunque, dovrà essere recepito all’interno del Programma Operativo Covid, con evidenza dei costi correlati con la programmazione. Da una prima analisi, in ogni caso, il Piano non prevede le tempistiche di attuazione e le modalità di monitoraggio. Non risulta trasmesso il Programma Operativo Covid ai sensi dell’art. 18 del DL n. 18/2020. Con nota del 27/07/2020, la struttura commissariale aveva riferito dell’impossibilità a predisporre la bozza di PO Covid, a seguito delle Ordinanze del Presidente Regione in cui si prevedeva che la predisposizione, adozione della programmazione e monitoraggio, degli atti connessi alla gestione emergenza Covid-19, avvenisse da parte del delegato del Soggetto attuatore che opera in stretto raccordo con il Dirigente generale del Dipartimento".
I LEA- "Con riferimento alla verifica adempimenti LEA, la regione Calabria presenta numerose inadempienze fin dall’anno 2015. In considerazione del periodo emergenziale i Tavoli tecnici hanno ritenuto opportuno risolvere le inadempienze regionali, al fine di velocizzare le erogazioni di cassa. A tal fine, il Comitato LEA, nella riunione del 30/04/2020 ha assegnato alla Regione Calabria impegni puntuali e stringenti in materia di prevenzione e sanità veterinaria, assistenza ospedaliera, assistenza territoriale, flussi informativi, liste di attesa, controllo cartelle cliniche e contabilità analitica consentendo così il superamento della verifica adempimenti per gli anni 2015, 2016 e 2017, con l’erogazione delle relative spettanze pari a circa 200 mln di euro".
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