di EDOARDO CORASANITI
Per l'avvocato Anselmo Torchia la nuova formulazione dell'articolo 438 del Codice di procedura penale è incostituzionale. E a far smuovere i principi costituzionale è la parte in cui viene negato la possibilità di poter accedere al rito abbreviato per gli imputati accusati di un reato punibile con la pena dell'ergastolo.
Oggi il legale di Giuseppe Arabia (attualmente agli arresti domiciliari), imputato dell’omicidio (aggravato da premeditazione per futili motivi) di Cesare Falvo, accaduto a Miglierina, in provincia di Catanzaro, , ha sollevato l'eccezione di incostituzionalità. Il problema è di carattere pratico, oltre che di natura teorica e ideale. L'impossibilità di accedere al rito alternativo non consente di ottenere la riduzione di un terzo della pena. La novella legislativa, molto criticata dai penalisti e da parte della dottrina più garantista, è del 2019 e sembra essere in contrasto con gli articoli 3, 24, 27, 111 della Costituzione, le fondamenta di uno Stato di diritto civile.
Il Giudice dell’udienza preliminare, Claudio Paris, ha preso atto della eccezione formulata dall’avvocato Torchia e si è riservato di decidere rinviando all'1 aprile per una nuova udienza.
I familiari della vittima, rappresentati in giudizio dall’avvocato Giuseppe Spinelli, si sono costituiti parte civile.
Inoltre, oggi i familiari della vittima hanno avuto uno scontro verbale con l’imputato, rendendo necessario l’intervento dei Carabinieri.
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