Operazione “Genesi”: giudizio immediato al giudice Petrini per i presunti favori sessuali

di EDOARDO CORASANITI

Si procederà con il giudizio immediato anche per le vicende che interessano Marco Petrini e Marzia Tassone, rispettivamente giudice (ora sospeso) e avvocato (sospeso) del foro di Reggio Calabria, indagati nell’ambito dell’operazione “Genesi”. L’indagine del 15 gennaio scorso avrebbe fotografato un presunto giro di corruzione che passava anche da favori sessuali. Quest’ultima circostanza interessa proprio il caso Petrini- Tassone, anche se il Tribunale della libertà a febbraio ha scartato il patto corruttivo a sfondo sessuale tra i due. 

Ora il Tribunale di Salerno ha disposto il giudizio immediato (che prevede l’assenza dell’udienza preliminare) solo per Marco Petrini con inizio il 19 ottobre nella stessa città campana. 

Il magistrato, difeso dagli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro, è attualmente agli arrestati domiciliari in un santuario di Decollatura dopo che il Tribunale della Libertà di Salerno ha annullato la misura cautelare del carcere disposta nuovamente poche settimane prima: il Tdl ha ribaltato le accuse di inquinamento probatorio (LEGGI QUI). 

Per gli altri fatti di presunta corruzione, Petrini ha optato per il rito abbreviato (sempre nel rito abbreviato) e la prossima udienza si terrà il 30 giugno. (LEGGI QUI). 

Tassone, difesa dall’avvocato Valerio Murgano, è libera: inizialmente agli arresti domiciliari, il Tdl ha annullato la misura cautelare motivando che “non ci sono rapporti di corruzione tra lei e il giudice Petrini”. L’avvocato, infatti, non è interessata dal seguente procedimento di giudizio immediato (LEGGI QUI). 

Sulla decisione del Tdl pende un ricorso il Cassazione proposto dalla Procura: il 25 settembre si terrà l’udienza di fronte ai giudici romani. 

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