
di CARMINE MUSTARI
Ultimo capitolo di una serie di eventi, quello che si è consumato a Taverna, un appuntamento che ha visto come protagonista Siria Scarfò che si è raccontata attraverso le emozioni, le sensazioni, il vissuto di un’esperienza che le ha segnato la vita. Presenti all’evento la dirigente Maria Rosaria Sganga, il sindaco Sebastiano Tarantino e Grazioso Manno nelle vesti di moderatore. Attento il pubblico degli alunni e dei genitori presenti. Dopo i saluti di rito di Manno e la sua introduzione la parola è passata al sindaco, che ha evidenziato la sinergia tra ente Comune e mondo della scuola, richiamata dalla stessa dirigente Sganga che ha dichiarato: “Un omaggio e insieme didattica e arte, quello che ha promosso la scuola secondaria di primo grado di Taverna e degli altri plessi. Il tutto grazie agli alunni, ai docenti e alle famiglie che hanno voluto ancora una volta dimostrare vicinanza alla scuola e alle sue molteplici attività.”
Poi la testimonianza della Scarfò che ha raccontato la sua storia: ”Raccontare la mia esperienza di violenza non è mai semplice, ma credo profondamente che iniziative come questa possano davvero diventare una mano tesa, una luce in fondo al tunnel per qualcuno. Oggi per me è stata una giornata davvero molto speciale. Parlare ai ragazzi delle scuole medie di Taverna, Pentone e Magisano è stata un’altra esperienza importante nel mio percorso. Forse, se ai miei tempi avessi avuto un’opportunità simile, avrei trovato un po’ più di coraggio, o forse avrei capito che stavo sbagliando a pensare che fossi io la “sbagliata”, la “colpevole”, la “stupida”. Non dobbiamo però dare per scontato che il contenuto arrivi subito o che tutto venga compreso nell’immediato. Ora la capacità sarà dote degli insegnanti, saper cogliere qualche segno in più, magari nei corridoi, magari in uno sguardo un po’ più timido del solito. Perché è proprio in questi primi giorni, subito dopo l’evento, che il ferro è caldo e può nascere un attimo di fiducia in più. Attimo da cogliere con tenerezza e delicatezza. Oggi torno a casa davvero grata, sperando di essere riuscita ad essere di aiuto a qualcuno — vittima, bullo, testimone che sia. Spero di aver lasciato una piccola traccia per far sì che si punti sempre alla luna, perché, male che vada, vedranno qualche stella.”
Foto: Siria Scarfò si racconta
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