Aggressione a Borgia, da tentato omicidio a lesioni personali: Tassone condannato a 2 anni

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Il Tribunale di Catanzaro

Tassone  era stato arrestato il 6 luglio dello scorso anno con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Vagnato e di lesioni personali in danno del figlio  Alessio Vagnato, dopo problematiche condominiali

  20 giugno 2025 07:53

 Il Tribunale di Catanzaro, I Sezione Penale ( Presidente Teresa Lidia Gennaro, Giudici a latere: Wanda Romano’ e Giada Maria Lamanna)-  ha pronunciato la sentenza nel procedimento a carico di Giuseppe Tassone, 78enne di Borgia, imputato di tentato omicidio.

Tassone  era stato arrestato il 6 luglio dello scorso anno dai Carabinieri di Borgia e trasferito nel  carcere di Catanzaro con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Vagnato  e di lesioni personali in danno del figlio  Alessio Vagnato, a seguito di problematiche condominiali, colpendo il primo alla testa e all'orecchio con una zappa e, successivamente, ferendo il secondo, intervenuto nel piazzale condominiale, per difendere il padre aggredito e dopo che lo stesso era caduto al suolo privo di conoscenza.   Giuseppe Vagnato era stato trasportato d’urgenza  con Autombulanza del 118 al Pronto Soccorso e ricoverato presso l’Ospedale Civile di Catanzaro.

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Il GIP, in data 8 luglio, aveva convalidato l'arresto, disponendo gli arresti domiciliari in sostituzione della custodia cautelare in carcere, e successivamente il divieto di dimora nel Comune di Borgia. Il P.M. Francesca Ravizza e le parti civili rappresentate dagli avvocati Nando Citraro e Emilio Vitaliano, avevano discusso all’udienza del 22 maggio scorso. Il P.M. aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Ieri ha discusso l’avv. Arturo Bova, difensore di fiducia dell’imputato, il quale aveva chiesto l’assoluzione argomentando che  Giuseppe Tassone aveva agito per legittima difesa ed, in subordine, la riqualificazione del fatto da tentato omicidio in lesioni personali.

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All’esito della discussione del difensore, il Tribunale si è ritirato in Camera di Consiglio per poi emettere la sentenza di condanna dell’imputato alla pena di 2 anni di reclusione, previa riqualificazione del fatto da tentato omicidio in lesioni personali, per così come richiesto dal difensore dell’imputato. Allo stesso è stato riconosciuto il beneficio della sospensione condizionale della pena con conseguente dichiarazione di estinzione della misura cautelare in atto.

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