Basso profilo. Archiviate le accuse per l’ex europarlamentare Cesa e l’avvocato Larussa

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images Basso profilo. Archiviate le accuse per l’ex europarlamentare Cesa e l’avvocato Larussa

  19 novembre 2021 19:10


di EDOARDO CORASANITI

Erano già nell'aria ma adesso è ufficiale: la Procura di Catanzaro ha chiesto e ottenuto l'archiviazione per l’ex europarlamentare dell'Udc Lorenzo Cesa, l'avvocato Claudio Larussa e Giuseppe Selvino. Tre nomi che hanno segnato, su diversi livelli,  una delle più
importanti operazioni della Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri: "Basso profilo", il maxi blitz di gennaio scorso che ha fatto luce su un presunto giro di affari tra politica e imprenditoria, corruzione e truffe. In abbreviato sono arrivate già 21 condanne (LEGGI QUI).  Per altri 48 è stato disposto il rinvio a giudizio a fine luglio (LEGGI QUI). 

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In particolare, il leader politico era accusato di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso per aver fatto parte parte di una presunta organizzazione criminale che avrebbe voluto impegnarsi nel settore dell'infortunistica, anche in Albania.

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Compito di Cesa (insieme all'ex assessore regionale Francesco Talarico, condannato a 5 anni in primo grado nello stesso processo) sarebbe stato di assicurare "un intercessione con i poteri pubblici”. La presenza del suo nome nell’indagine ha fatto balzare l’inchiesta su tutti i Tg nazionali. Ora però si torna indietro e l'accusa si sgonfia per stessa ammissione degli inquirenti.  Il gip Isabella Valeria Valenzi, lette le argomentazioni fornite nelle sette pagine di richiesta, ha ammesso il difetto di elementi sufficienti per attribuire i reati agli indagati. Presupposto sufficiente per un processo. 

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Ora la Procura fa un passo indietro, seppur non pienamente convinta. Deve prendere atto che però, a seguito dell'incontro romano avvenuto tra il principale indagato dell'intera vicenda, l'imprenditore Antonio Gallo, e Cesa, non è stato possibile fotografare o registrare il contenuto. Nessun dubbio, dunque, può essere fugato e nessun elemento illecito è stato cristallizzato. 

E ancora: gli investigatori hanno evidenziato nella richiesta di archiviazione che da quel momento in poi non è stato raccolto nessun altro elemento probatorio tale da "poter colmare il gap probatorio". Lo stesso vale anche per la conoscenza maturata tra l'ex europarlamentare e il finanziere Ercole D'Alessandro: nessuna prova o forte indizio è emerso. 


Archiviate le accuse anche per l'avvocato Larussa, mai cautelato per Basso Profilo ma che ha ricevuto la notifica di avviso di conclusione delle indagini. Subito dopo, si presenta in Procura e chiarisce di aver avuto con Antonio Gallo solo rapporti professionali, avendolo assistito per le vicende dell'interdettiva antimafia. 
E di averlo spinto di provare a risolvere le problematiche fiscali con l'intervento della giustizia. Anche le perquisizioni non hanno prodotto alcun risultato: nessuna illiceità. Larussa è difeso dagli avvocati Vincenzo De Caro e Vincenzo Ioppoli. 


Infine, archiviate le accuse  anche per Giuseppe Selvino, 61 anni, dipendente del Consorzio di bonifica di Crotone, difeso dall'avvocato Eugenio Perrone, ai domiciliari (e subito rimesso in libertà dal Gip) per alcune intercettazioni che lo avrebbero incastrato ma in cui non risultava direttamente la sua voce. Anche se Salvino ha gestito alcuni appalti di Gallo, secondo la Procura, non è possibile accertare o verificare la consapevolezza sulle presunte attività illecite dell'imprenditore. Motivi che hanno indotti i procuratori Paolo Sirleo, Veronica Calcagna e Nicola Gratteri a chiedere l'archiviazione per i tre indagati. 

 

 


Ora il ,        , che ha accolto la richiesta della Dda distrettuale guidata da Nicola Gratteri. 

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