Commissione Antimafia, rapporti tra imprenditori, giudici e massoni dalla Puglia a Catanzaro

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Commissione Antimafia, rapporti tra imprenditori, giudici e massoni dalla Puglia a Catanzaro
Massoneria
  19 novembre 2022 11:45

di PAOLO CRISTOFARO

Rapporti tra imprenditori, avvocati, giudici uniti dall'unico filo conduttore: quello delle logge massoniche. Intrecci che hanno attraversato anche direttamente la città di Catanzaro. E' quanto emerge dalla relazione finale della Commissione Antimafia per il periodo 2018-2022, in modo particolare dal verbale della sezione che si è occupata di rapporti tra mafia e logge massoniche e di doppia appartenenza. Un groviglio di rapporti che, stando alla Commissione, hanno legato Puglia e Calabria, per mezzo di un magistrato, di alcuni imprenditori "fratelli" massoni e di avvocati del Catanzarese, tra i quali spicca il nome di Giancarlo Pittelli, coinvolto nell'indagine Rinascita-Scott condotta dalla Dda di Catanzaro nel dicembre 2019. 

Banner

La Commissione nei verbali ha evidenziato l'audizione della dottoressa Roberta Licci, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, titolare dell'inchiesta "Sub Rosa Dicta". L'indagine, volta ad appurare la probabile esistenza di un'associazione di tipo mafioso dedita a reati contro la pubblica amministrazione, ha messo in luce rapporti tra il magistrato Michele Nardi, già coinvolto a Catanzaro in un processo per calunnia a danni di alcuni colleghi, e diversi personaggi legati alla massoneria. La Commissione evidenzia che nel 2016 Nardi sarebbe entrato in contatto con un avvocato di Bisceglie al fine di avvicinare un giudice di un processo a suo carico. L'avvocato gli disse che "al fine di reperire i contatti si stava prodigando in stile 'ndrangheta", come riportano ancora i documenti della Commissione.

Banner

I contatti menzionati dal legale riguarderebbero un imprenditore della provincia di Barletta-Andria-Trani. Questi nelle conversazioni intercettate era chiamato "presidente" ed è risultato essere Maestro Venerabile della loggia GOI "Bensalem 1803" dell'Oriente di Trani. Questo imprenditore avrebbe indirizzato il legale, contattato da Nardi, ad un altro imprenditore indicato nelle conversazioni pure come "fratello". Da questi sarebbe giunto il suggerimento conclusivo di rivolgersi ad un avvocato penalista del foro di Catanzaro, massone anch'egli. Il riferimento è al legale Giancarlo Pittelli. I contatti telefonici si sarebbero interrotti dopo la notizia che Pittelli era rimasto coinvolto nell'indagine Rinascita-Scott, seguita dal Procuratore Nicola Gratteri per la Dda catanzarese. Dai verbali della Commissione Antimafia emerge anche che l'avvocato di Bisceglie avrebbe chiesto più volte conferma dell'appartenenza alla massoneria del penalista di Catanzaro, ricevendone conferma dal Venerabile della loggia "Bensalem". 

Banner

Nel corso del giudizio a carico di Nardi, la dottoressa Licci ha fatto sapere che avrebbero dovuto testimoniare due personaggi, richiesti dalla difesa, al fine di garantire l'estraneità del magistrato Nardi alla compagine massonica. Secondo la Licci i due non si sarebbero mai presentati, costringendo la difesa a rinunciarvi. 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner