Coronavirus. Numeri telefonici in tilt e indicazioni vaghe. Una donna nel Lametino: "Io rientrata dal Veneto in treno. Nessun controllo e poche informazioni"

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Telefono
  24 febbraio 2020 15:08

di PAOLO CRISTOFARO

Preoccupa il Coronavirus, ma anche e forse soprattutto l'assenza di informazioni adeguate e le misure precauzionali adottate o da adottare. Un medico del Catanzarese riferisce di aver visitato alcuni pazienti, ma che prima di rivolgersi a lui avevano contattato senza riuscirvi, i numeri di emergenza preposti. "Oggi ho visitato pazienti provenienti da Bologna , Milano e Roma. Un paziente mi ha chiamato dicendomi che aveva contattato il 112 per informare del suo arrivo e  che poi ha telefonato al servizio di malattie infettive e che a quest'ultimo non rispondeva nessuno", riferisce il medico in questione.

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Molte persone preoccupate, rientrate dal nord Italia in queste ore, stanno cercando di avere risposte concrete telefonando sia al numero 1500 che ai reparti di malattie infettive, ricevendo però, in taluni casi, risposte alquanto sommarie, anche relative ai comportamenti da mettere in atto. Sentita telefonicamente, una donna del Lametino - rientrata a San Pietro Apostolo - riferisce di essere arrivata in treno dalla stazione di Mestre, ma di provenire da Mira (località in provincia di Venezia con casi accertati di Coronavirus).

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"Sono partita da Mestre giorno 22 febbraio e ancora non c’era la notizia del caso positivo a Mira. La notizia è uscita poco dopo la partenza, lo stesso giorno. Avevo preso il treno delle 9:30 per scendere in Calabria e dopo aver appreso la notizia mi sono affrettata a chiamare il numero 1500, ma era praticamente impossibile chiamare perché era quasi sempre occupato. Ho provato a contattare il reparto di malattie infettive di Catanzaro, ma non prendeva bene la linea. Ho richiamato la mattina seguente, cioè ieri. Ho telefonato poi al 112 e mi hanno chiesto se venivo dai focolai segnalati o se avevo contatti con persone col virus, ho risposto di no. Mi hanno chiesto se presento sintomi, ma non ne ho.  Ho chiamato il medico di turno allo stesso modo del Carabiniere e mi ha risposto quasi sorridendo: “Non è che tutte le persone che vengono dal Veneto sono infette”. Mi ha detto di stare attenta e di usare le normali precauzioni e se presento sintomi di avvisare", riferisce la donna.

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