“Il sequestro del Depuratore Consortile di Soverato, che serve l’intero comprensorio, Soverato/Satriano/Davoli/San Sostene rappresenta un fatto di estrema gravità che non può essere affrontato con il silenzio istituzionale, o con leggerezza.”
E’ quanto sostiene il Gruppo Consiliare del Comune di Soverato, “Maestrale” con una nota a firma di Azzurra Ranieri, Donatella Pelaggi e Luca Marcella.
I tre consiglieri scrivono inoltre che “a destare forte preoccupazione non è solo lo stato dell’impianto – da tempo noto per le sue criticità – ma soprattutto la totale assenza di comunicazione e trasparenza da parte dell’Amministrazione Comunale di Soverato. Perché affermiamo che vi sia mancanza di trasparenza e comunicazione? Il perché è sotto gli occhi di tutti, è il secondo anno consecutivo che l’impianto viene sottoposto a sequestro. Lo scorso anno assistemmo addirittura al paradosso: invece di individuare soluzioni concrete, i Sindaci dei quattro Comuni si lanciarono in comunicati contro la Capitaneria di Porto, che aveva invece segnalato un chiaro pericolo per la salute pubblica. Minacciarono denunce, ma il depuratore rimase comunque sotto sequestro, con procedimento in corso, e non ci risulta che siano state avviate le soluzioni atte ad evitare nuove problematiche. Oggi, a distanza di dodici mesi, non solo le criticità rimangono irrisolte, ma si aggiunge un silenzio assordante che priva la cittadinanza del diritto di essere informata.
L'unica certezza è che le gravi carenze e inadempienze conclamate pendono ormai dal 2012,già certificate anche dalle sentenze della corte Ue nel 2018, e che il Consigliere Ranieri, ha evidenziato con interrogazioni ed esposti inviati agli Enti interessati, rimasti purtroppo senza alcun riscontro. Il silenzio ha leso la politica, ma soprattutto lede la salute, e l’atteggiamento ormai troppo noto “ del volemose bene” serve solo a coltivare il proprio orticello, che tante volte coincide con un orticello di voti.. Del resto la responsabilità del Sindaco in materia ambientale soggiace al cogente principio di "prudenza e precauzione" di fonte Conunitaria ormai recepito da molti anni dalle norme italiane, ma misconosciuto sul territorio. Il Sindaco Vacca, come si legge dalla nota della testata Move On, nel dichiarare di non aver ricevuto prescrizioni rende una dichiarazione confessoria delle proprie responsabilità, avendo egli un dovere di controllo e vigilanza preventiva, proprio al fine di evitare che queste forme di inquinamento diventino un pericolo , e la sua valutazione come Primo cittadino e prima autorità sanitaria va attuata a prescindere dall’intervento di altri enti deputati a controlli. Ci chiediamo quale sia il motivo di questo silenzio e della scelta di vietare di fatto a tutti il diritto di parola. È forse la volontà di tenere nascosto il problema per evitare di affrontarlo e non assumersi la responsabilità di trovare soluzioni?
Il nostro Gruppo Consiliare chiede che vengano immediatamente fornite spiegazioni puntuali e documentate, IN MANIERA PUBBLICA oltre che agli organi consiliari, soprattutto alla cittadinanza, così da evitare che si alimenti un clima di incertezza e sfiducia. La salute pubblica, la tutela ambientale e la salvaguardia del mare e dell’economia turistica del nostro territorio non possono essere sacrificate, per scelte sbagliate e individualiste.
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