La maga Yvette e l'esorcismo della piccola Maria Ilenia, in "Demoni urbani" una vera storia dell'orrore dal reggino

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images La maga Yvette e l'esorcismo della piccola Maria Ilenia, in "Demoni urbani" una vera storia dell'orrore dal reggino

  03 dicembre 2021 15:41

di CLAUDIA FISCILETTI

Difficile è, talvolta, stabilire una linea di demarcazione tra ciò che è reale e ciò che è fantasia. La storia di vita brevissima della piccola Maria Ilenia Politanò, sembra un racconto dell'orrore frutto di fantasia e, invece, è parte della realtà e ha radici in una palazzina di Polistena, a Reggio Calabria, tra l'agosto e il settembre del 1994. Luogo in cui Maria Ilenia, di appena 51 giorni, ha perso la vita. Un vile gesto che ha scosso non solo la cronaca locale ma anche nazionale. Il delirio della famiglia Politanò-Lumicisi ha fatto discutere l'opinione pubblica, i giornali nazionali e le trasmissioni delle principali emittenti televisive, non solo nel 1994 ma fino ad oggi, nel 2021. Franca Leosini via ha dedicato una puntata di 'Storie Maledette' nel 1998 e, nel 29 novembre di quest'anno, Francesco Migliaccio vi ha dedicato un spazio nel suo ormai conosciutissimo podcast 'Demoni Urbani'.

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Come in ogni storia dell'orrore che si rispetti, in cui è rimasta vittima una bambina di soli 51 giorni, è necessario prima presentare gli attori; i genitori di Maria Ilenia, Laura Lumicisi e Michele Politanò, poco più che ventenni all'epoca dei fatti ed entrambi braccianti agricoli, la nonna di Maria Ilenia, Rosina Lumicisi 47enne, il fratello di Laura, Domenico, la cugina Maria Barnabà, e gli zii che abitano a Genzano di Roma e che nel mese di agosto erano scesi per la nascita della loro nipotina, Vincenzo Fortini, fornaio, e sua moglie Mirella Lumicisi, affetta da sclerosi multipla. In questo contensto famigliare, poi, si inserisce la sedicente maga Yvette Duval, che nella realtà si chiama Francesca Giananti.

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La tragedia che si consuma il 12 settembre 1994 nasce, quasi per gioco del destino, da un'altra tragedia: la morte del capofamiglia Lumicisi, marito di Rosina, a causa di un tumore. Sin dal momento in cui era stata fatta la diagnosi, la famiglia ha preferito rivolgersi a maghi, veggenti, medium del paese per capire quale fosse la causa di un tale dispiacere e, da tutti, hanno ricevuto la stessa risposta: qualche parente lontano ha fatto il malocchio. Al contempo Laura, durante i suoi mesi di gravidanza, inizia a sentire rumori in casa, vede ombre che la chiamano incessantemente, giorno e notte. Con queste premesse, a questo punto, la famiglia Politanò-Lumicisi, si convince che la palazzina (Rosina abitava al primo piano, Laura al secondo), sia abitata da spiriti maligni con frequenti visite di Satana. Pare che qualcuno abbia anche informato la famiglia che quella palazzina sia stata costruita sulle spoglie di un vecchio cimitero.

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Da questo momento in poi, comunque, le cose peggiorano, non si sa se per suggestione, convinzione e ignoranza mista ad ingenuità, sta di fatto che il capofamiglia muore e tutti insieme decidono di rivolgersi a qualcuno di più competente, che possa affrontare e bandire una volta per tutte le forze maligne che vivono in quella casa. Si rivolgono alla sedicente maga Yvette, che vive a Roma e che invita i membri principali dei Politanò-Lumicisi a raggiungerla per spiegarle le dinamiche della casa. In questo incontro, poi, pare che la maga abbia detto alla famiglia che se non l'avessero ingaggiata sarebbero morti nelle peggiori circostanze. Il prezzo concordato per l'azione di Yvette, all'inizio, era di 24 milioni di lire poi abbassato a 4 milioni di lire per la scarsa disponibilità economica della famiglia. Dopo aver ascoltato i racconti della famiglia, Yvette decide che la situazione è più grave di quanto pensasse quindi vuole scendere a Polistena per vedere con i suoi occhi e, di conseguenza, usare le contromisure più adatte.

La maga sta nell'abitazione di Polistena per 15 giorni, e ciò che succede in questo lasso di tempo ha due versioni, una è quella raccontata dalla famiglia in sede processuale, l'altra è quella raccontata da Yvette. La famiglia testimonia che la donna è giunta a casa loro con un borsone pieno di strumenti contro la possessione, candele e acqua santa, pratica riti esoterici e sedute spiritiche, riempie l'appartamento con le sue immagini per proteggerlo dalle incursioni del maligno e conosce gli altri membri della famiglia, Vincenzo Fortini, Mirella e Domenico Lumicisi, Maria Barnabà, e un altro zio di Laura, Vincenzo Lumicisi. La versione della maga, invece, è diversa e, in poche parole, sostiene che si è trovata dinanzi ad una famiglia di esaltati con Michele che aveva qualche problema psichiatrico e Rosina con forti emocranie che Yvette ha curato toccandole il capo, con l'ipnosi ha tentato di liberare Laura dalle sue frustrazioni, ha bruciato dell'incenso e versato acqua santa e sale nelle varie stanze dell'appartamento per liberarle da qualsiasi presenza.

La permanenza della maga termina il 27 agosto, prima però investe dei suoi poteri alcuni membri della famiglia, affinché possano proteggerla da future incursioni del Maligno. Sempre secondo le testimonianze fatte dai Politanò-Lumicisi durante il processo, Yvette dà a Vincenzo Fortini il compito di proteggere la casa dal Diavolo e in questo sarà aiutato dai due angeli guerrieri, Domenico Lumicisi e Maria Barnabà. Dal 27 agosto al 12 settembre, il modo di vivere della famiglia è delirante. Piangono, pregano, vedono il Diavolo ovunque nelle mura, dalla porta, dalla finestra, addirittura nel frigo, escono raramente da casa e lottano continuamente contro il Maligno.

Non solo, Vincenzo Fortini è preda di un prolungato raptus di onnipotenza e crede di essere la reincarnazione di Padre Pio. Maria Barnabà pensa di essere un'emanazione della Vergine Maria, Domenico, invece, qualche volta sente di essere San Francesco d'Assisi e altri giorni, quando si sente più potente, crede di essere Dio. L'escalation si ha nella notte tra l'11 e il 12 settembre, in quella che ormai era ordinaria amministrazione per la famiglia, fatta eccezione per il fatto che, questa volta, ha perso la vita una bambina di 51 giorni. Il motivo per cui la famiglia, Vincenzo Fortini in particolare, si sia accanito su Maria Ilenia è agghiacciante e assurdo al tempo stesso: non voleva ucciderla ma voleva liberarla dalla possessione del Diavolo, come ha più volte detto anche nella trasmissione 'Storie Maledette'. Pare, infatti, che dopo aver lottato col Maligno in quella nefasta notte, verso le prime luci del giorno Maria Ilenia era considerata come l'unica indifesa e per questo andava protetta da loro, dagli adulti, che travestiti da angeli protettori si sono poi rivelati dei demoni.

Per avere idea di quello che è stato fatto alla piccola Maria Ilenia basta raccontare quello che si sono trovati dinanzi i medici del Pronto Soccorso di Polistena, quando uno degli zii vi ha portato la bambina ormai senza vita, circa a metà mattinata. Nell'autopsia del medico legale si legge che il corpicino martoriato ha perso la vita a seguito di un arresto cardiaco circolatorio dovuto ad emorraggia cerebrale diffusa provocata, a sua volta, da percosse sulla scatola cranica. Fortini, infatti, ad un certo punto dell'esorcismo svoltosi nella nefasta notte del 12 settembre, ha afferratto Maria Ilenia per le gambe, scuotendola, nella speranza di far uscire fuori dal suo corpo il Maligno.

Per questo atto atroce verranno arrestati tutti i membri della famiglia Politanò-Lumicisi che erano presenti durante l'orribile tentativo di esorcismo, ad esclusione di Mirella Lumicisi per la sua sclerosi multipla. Il 30 maggio 1995 saranno tutti scarcerati, tranne Fortini che è considerato l'esecutore materiale dell'omicidio. Nel maggio del 1996 la Corte d'Assise di Palmi assolve tutti, ad eccezione di Fortini, che è condannato a 18 anni di reclusione, mentre la sedicente maga Yvette sarà condannata ad 1 anno e 8 mesi di reclusione per truffa, poiché assente nel giorno del delitto.

 

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