Liste d'attesa "privatizzate" alla 'Dulbecco', lunedì interrogatorio di garanzia per il prof Scorcia

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  03 luglio 2025 18:23

di TERESA ALOI

Comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari lunedì alle 12, il prof  Vincenzo Scorcia, 48 anni, di Catanzaro, coinvolto nell' inchiesta sulle presunte liste "privatizzate" ad Oculistica dell'Azienda ospedaliera universitaria "Dulbecco". LEGGI QUI LA NOTIZIA DEGLI ARRESTI

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Assistito dal suo legale di fiducia, Francesco Gambardella, il  docente presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro - Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche attivato assistenzialmente in rapporto di esclusività preso l'azienda universitaria Dulbecco di Catanzaro quale direttore dell'Unita operativa Oculistica, oggi agli arresti domiciliari,  potrà fornire la sua versione dei fatti. 

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Per gli investigatori, non esisteva alcuna lista di attesa per chi pagava: somme che andavano da 200 in su. Il "sistema" era semplice: dopo l'intervento chirurgico  i pazienti, venivano indirizzati nello studio privato e visitati nuovamente a pagamento. Oppure venivano  contattati, così come si legge nelle carte dell'inchiesta,   telefonicamente dal personale del reparto di Oculistica per l’espletamento degli accertamenti di rito per la pre-ospedalizzazione, poi ricoverati e nella quasi totalità dei casi, sottoposti personalmente dal professore Scorcia a intervento chirurgico.   Di fatto, il paziente, o anche un suo familiare,  contattava la segretaria Battaglia per prenotare una visita oculistica specialistica con il prof. Scorcia. "Assoluta urgenza" o "necessità di essere operati": così  l paziente veniva "dirottato" verso l'intervento.  E così, dopo aver pagato - a secondo dell'intervento e della prestazione- , il nominativo del paziente privato veniva  girato allo studio del Reparto di Oculistica per il successivo inserimento nelle “Agende di prenotazione” e nelle liste operatorie. Condotte che per il gip  avrebbe determinato "un ingiusto profitto a vantaggio degli indagati con pari danno per i pazienti stessi". Determinanti,  per ricostruire il "sistema" le dichiarazioni  dei pazienti ma anche dei loro familiari  che avrebbero riferito, "in maniera dettagliata le modalità di fissazione degli appuntamenti - come scrive il gip - le somme di denaro versato, lo svolgimento degli interventi presso l'ospedale e le successive viste private".  

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