di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Chiediamo l’immediata stabilizzazione di 12 mila lavoratori precari degli uffici giudiziari chiamati col Pnrr e di altri 390 part time in servizio da circa 13 anni.
È quanto affermato questa mattina da Sergio Rotella, segretario funzione pubblica Cgil e coordinatore regionale giustizia, al fianco di un centinaio di precari della giustizia in sciopero davanti alla Prefettura di Catanzaro, in attesa di essere ricevuti dal prefetto.
“Non possiamo accettare che su 12mila precari in scadenza al 30 giugno e 390 part-time scadenza al 30 marzo il ministero ne voglia assumere solo 6mila. Sono lavoratori che hanno innovato la giustizia e smaltito l’arretrato e quindi pensiamo che la giustizia non possa non assumerli negli uffici della giustizia anche alla luce dei 700mila pensionamenti, in programma fino al 2030 che comporterà 15mila scoperture della giustizia. Pensiamo che in prossimità della legge di bilancio questa iniziativa di sciopero anticipata da una serie di assemblee da Torino a Trapani sia giusta e sacrosanta. Mentre, in Calabria – spiega Rotella - sono circa 850 i funzionari dell’ufficio del processo, tecnici e data entry, ma c’è anche un bacino di part time a 18 ore di circa 350 lavoratori che operano presso gli uffici giudiziari da oltre 13 anni e siccome vanno in scadenza al 30 marzo – auspica il segretario regionale - andrebbero stabilizzati immediatamente, visto che si stratta di numeri irrisori”.
Dal canto suo, Franco Grillo, segretario generale funzione pubblica Cgil Area Vasta, aggiunge: “Le riforme che stanno mettendo in campo, compresa quella della separazione delle carriere, pensano ad altro, non certo a sveltire i processi. L’unica cosa che ha dimostrato il 20 per cento della riduzione dei carichi di lavoro e velocità in più sono questi ragazzi assunti col Pnrr e in Calabria 390 assunti sull’obiettivo convergenza in servizio da 13 anni. La manifestazione di oggi non riguarda solo i precari, ma anche le nuove famiglie professionali e la mancata approvazione dell’integrativo dal 2022 per maggiori risorse ai lavoratori. Ma il vero problema della giustizia non può essere delegato ai lavoratori e senza questi lavoratori sono certo che non funzionerà. In bilancio sono stati stanziate risorse per la stabilizzazione di soli 3mila lavoratori, a fronte di 12mila, altre 3mila sono state promesse, ma 6mila sono a casa. È importante che i prefetti si facciano carico delle nostre istanze e trasmettano tutto al ministero”.
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