15 anni fa la morte di Nicola Calipari, a Baghdad, per liberare la giornalista Giuliana Sgrena

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Nicola Calipari
  04 marzo 2020 08:41

di PAOLO CRISTOFARO

Un'auto che si fa strada lungo la "Route Irish", a Baghdad (Iraq), in una sera di marzo del 2005. All'improvviso dei colpi d'arma da fuoco e un uomo, a bordo della vettura con altre tre persone, che fa scudo con il corpo ad una donna; le salva la vita, lui muore, colpito alla testa. Quella donna era la giornalista de "Il Manifesto", Giuliana Sgrena. Lui, funzionario dei servizi segreti del SISMI, è Nicola Calipari, classe '53, originario di Reggio Calabria

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(L'auto del SISMI su cui viaggiava Calipari)

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A sparare Mario Lozano, un soldato americano della 42ma Divisione della New York Army National Guard, impiegato in un posto di blocco sulla strada. A bordo della vettura, insieme a Giuliana Sgrena e Nicola Calipari, ci sono il maggiore dei carabinieri Andrea Carpani e il funzionario Guido Farinelli, in forza al SISMI. Stando al racconto degli occupanti del mezzo, Calipari non avrebbe esitato a gettarsi sopra la Sgrena per farle scudo e salvarle la vita, rimanendo però mortalmente ferito alla testa da un proiettile. Le ricostruzioni sull'accaduto sono sempre state discordanti, dato che la versione italiana e quella americana non coincidono. Questi ultimi avrebbero scambiato l'auto del SISMI per una possibile minaccia terroristica, asserendo che viaggiava a luci spente e quindi aprendo il fuoco. I funzionari italiani, invece, hanno sempre smentito tale ricostruzione, ma le zone d'ombra sulla vicenda sono sempre rimaste molto ampie, con non pochi attriti internazionali.  

Dal 1982 al 1989 Calipari era stato Dirigente della Squadra Mobile e poi vicecapo di gabinetto della Questura di Cosenza. In servizio anche a Genova e a Roma, nel 1996 come Primo Dirigente. Nel 2002 veniva assegnato agli uffici operativi del SISMI e nell'agosto dello stesso anno viene trasferito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, passando al Servizio per le informazioni e la sicurezza militare. E' stato a capo della Divisione "Ricerca e Spionaggio all'Estero". Per iniziativa del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, gli è stata concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, il 19 marzo 2005.

(La giornalista Giuliana Sgrena dopo la liberazione)

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