Enzo Platì: "Catanzaro è viva e sentita anche tra le nuove generazioni. Con loro si possono ri-costruire sani progetti per il futuro"

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images Enzo Platì: "Catanzaro è viva e sentita anche tra le nuove generazioni. Con loro si possono ri-costruire sani progetti per il futuro"
Enzo Platì
  27 ottobre 2019 18:18

di ENZO PLATI'

Capita spesso che i giovani o i giovanissimi nella loro spontanea 
percezione delle cose del mondo, inducano a far riflettere ed a far 
osservare a noi adulti cose importanti che sono sotto i nostri occhi e 
di cui stante le circostanze, per distrazione o indifferenza, comunque 
sempre tutte colpevoli, non vediamo o pur consci, quindi ancor più 
grave, decliniamo a chi, per preposti compiti o incarichi affidati o 
conseguiti, prima o poi, forse risolverà. O così si spera, anche per 
sollevarci in alcuni casi dalle incombenze, per atavica e distorta 
mentalità. Ma a volte non avviene, vanificando attese, speranze e 
soluzioni semplici più generali a beneficio della comunità. Da qui la 
conseguente insofferenza e l'inevitabile abbandono dei luoghi natii.
I figli sin da piccoli ci osservano e sono acuti, spontaneamente direi, 
ed implacabili, per vocazione naturale, nel cogliere i limiti, la cecità 
o l'irritante inerzia dei grandi, non solo in senso anagrafico, 
riuscendo spesso di conseguenza e per incanto, a scoperchiare una 
pentola piena d'acqua in ebollizione preoccupante di cui tutti 
percepiamo l'imminente pericolosa fuoriuscita ma senza correre ai 
ripari.
È sotto gli occhi di tutti noi concittadini che abbiamo a cuore le sorti 
della nostra città, il deprimente ed inarrestabile declino urbano, senza 
apparente soluzione. Non è mia competenza e volontà entrare nel merito 
di ciò e non è neanche la circostanza pur constatando, con grande 
piacere, una ripresa incoraggiante della cultura grazie alle arti per le 
lodevoli programmazioni pubbliche e, ancor più meritevoli, private. 
Tuttavia l'iniziativa di due nostri giovani ragazzi diffusa in un video 
dalla neonata e attiva testata giornalistica catanzarese La Nuova 
Calabria, che ringrazio, mi offre l'opportunità di produrre personali 
riflessioni in merito.
Nel loro spontaneo e fresco intento c'è infatti il semplice desiderio di 
rivitalizzare il nostro centro storico durante il venerdì sera con il 
coinvolgimento e la collaborazione dei locali solitamente meta degli 
stessi giovani, diplomandi o universitari, nel rispetto prioritario 
delle comuni norme vigenti e dell'ordine pubblico, con la realizzazione 
anche di incontri culturali e di confronto tra loro. Si dirà, sembra 
poco. Ma il forte radicamento alla città, al centro storico appunto, e 
la constatazione che la Marina di Catanzaro che loro stessi frequentano 
e che per naturale vocazione e benefica accoglienza universitaria dei 
tanti iscritti al nostro ateneo concentri nei suoi ritrovi e attraenti 
locali la cosiddetta movida, che rappresenta anche un limite per tanti 
ragazzi impossibilitati a muoversi dalla città 'alta', li ha indotti a 
pensare ad un filo conduttore comune e condiviso con i due luoghi, 
lontano e scevro soprattutto dalle sciocche ed inutili polemiche di 
appartenenza e residenza nell'uno o nell'altro sito, oltremodo sterili 
chiuse ed inefficaci. Catanzaro è una, con peculiarità e caratteristiche 
varie tra le circoscrizioni che devono tra loro fondersi ed intrecciarsi 
per una sana civile convivenza ed economia comuni.
Se su larga scala Greta, una sedicenne, ha smosso e mosso giovani ed 
adulti in tutto il mondo per un fenomeno che pare anch'esso privo di 
soluzioni efficaci e risolutive nell'immediato, nel loro/nostro piccolo 
microcosmo cittadino Francesco e Gioacchino, con modestia e senza 
provocazioni o intenti di altra natura ma portatori sani di un comune 
desiderio generazionale, potranno quantomeno far riflettere più 
genericamente sulle responsabilità di noi adulti, della gente comune, 
dei notabili o di personaggi di qualsiasi appartenenza ed espressione 
professionale o pubblica che quotidianamente calpestano le nostre vie. 
Che quindi si prenda coscienza di ciò, cogliamo questo ed i tanti altri 
messaggi positivi, variegati e degni di considerazione che provengono 
dai ragazzi, soprattutto sforziamoci e contribuiamo a rendere vivibile e 
gratificante la loro quotidianità con scelte sagge e lungimiranti, siamo 
loro complici e sostenitori dei sentimenti più genuini e puri. Ne 
beneficeremmo tutti.
È la loro una dimostrazione che nasce da chi apparentemente non ci si 
aspetta, a torto, che invece denota che Catanzaro è viva e sentita anche 
tra le nuove generazioni che scelgono di continuare gli studii 
universitari in casa e che prepotentemente, con il loro sano entusiasmo 
degli anni migliori ed apporto collaborativo, si possono ri-costruire 
sani progetti per il futuro, che gli appartiene, con piccoli passi 
partendo intanto da poco ma che poco non è, in simbiotica sinergia e 
condivisione d'intenti. Ed è anche la dimostrazione della reiterata e 
colpevole distrazione e mancato coinvolgimento delle istituzioni nel non 
voler o saper cogliere adeguatamente le loro legittime aspettative da 
giovani cittadini pensanti quali sono e che nel silenzio, che non deve 
più rimanere tale, osservano e commentano. 

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Grazie e forza ragazzi, 
dunque, e Ad Maiora Semper, ve lo meritate, ve lo dobbiamo. Desidero 
infine confessare ed apparirà forse anche evidente sottoscrivendo le 
suddette riflessioni a chi poi incuriosito vorrà seguire il video 
intervista, che Gioacchino è mio figlio e che mi sono state del tutto 
ignare le circostanze ed i contenuti che insieme all'amico Francesco 
hanno inteso diffondere pubblicamente e che solo casualmente ieri, 
aggiornandomi sulle news della testata, ho appreso unitamente ad un po' 
di emozione; quindi un ulteriore motivo che mi indurrà a condividere e 
alimentare la sua crescita, a sostegno e conforto delle sue aspettative, 
dei suoi sogni, delle sue ambizioni.

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