"Ho preso atto dell’atto di indirizzo della Giunta comunale con cui si dà mandato al settore Ambiente di annullare in autotutela il bando del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani di Catanzaro. In attesa che il dirigente ne dia attuazione, con consequenziale determina di revoca dell’avviso, gravido di numerosi punti opachi e oscuri, resto perplesso per alcuni contenuti tecnici della delibera dell’esecutivo municipale. Come detto le criticità del bando rifiuti erano plurime, eppure nell’atto della Giunta si fa riferimento soltanto al codice alfanumerico sbagliato del contratto collettivo nazionale da applicare peraltro citando una comunicazione della società privata uscente pervenuta ieri, 30 luglio 2024. Possibile, che l’Amministrazione si sia accorta dell’errore solo dopo queste ultime comunicazioni (guarda caso a poche ore dall’inizio della seduta del Consiglio comunale) quando il CCNL è facilmente individuabile dalle buste paga dei dipendenti?".
Lo scrive il consigliere comunale Antonio Corsi
"E’ lecito domandarsi: ma oltre alle indicazioni della Sieco qual è stato l’apporto del Conai alla stesura dell’avviso? Inoltre, dalla lettura della delibera parrebbe che la colpa del pasticcio sia da attribuire soltanto al RUP. Possibile che lo stesso abbia agito in perfetta autonomia e non abbia seguito le direttive impartite dal suo dirigente e dall’assessore al ramo? Che ruolo ha avuto nella predisposizione del bando la stazione appaltante, più che titolata a intervenire vista l’entità del servizio da affidare? Ma non voglio annoiare con troppi tecnicismi. Come evidente la questione è diventata anche politica. Tutti possono giudicare la repentina marcia indietro dell’assessore che da strenuo difensore dell’appalto (finanche in commissione e nelle varie riunioni sindacali) abbia poi in Giunta relazionato sull’atto d’indirizzo per il ritiro dello stesso. Un inciampo sul principale appalto dell’Amministrazione comunale non può certo passare inosservato. Alla luce di quanto accaduto, il sindaco Fiorita intende rimuovere o rimodulare le sue deleghe. È stato poi riferito che per scongiurare definitivamente il rischio licenziamenti di lavoratori sarà necessario modificare il quadro economico. A proposito di risorse, vorrei ricordare che il nuovo appalto (revocato) rispetto a quello in essere già prevedeva un importo decisamente superiore (oltre 83 milioni di valore). È vero che sono aumentati i costi di materie prime e personale ma è alquanto strano che l’avviso (revocato) prevedesse meno servizi per i cittadini, vedi il decespugliamento dell’erba. In ogni caso come si recuperano i soldi da aggiungere per salvaguardare i lavoratori? Nella originaria determina di approvazione si stanziava una somma addirittura superiore agli 83 milioni, ossia 95. E, comunque, se non si vuole andare troppo oltre, basta scavare nelle pieghe dell’avviso, laddove erano previste due voci: ‘Accantonamenti per servizi integrativi/complementari/aggiuntivi’ per 2 milioni di euro e ‘Ufficio di supporto al RUP’ per 255 mila euro. Si può tranquillamente partire da queste somme. Infine, ho ascoltato con molta attenzione il dibattito del Consiglio comunale. Alcuni interventi sono stati particolarmente pesanti e con delle denunce gravi e circostanziate da parte di alcuni colleghi. Al fine di accertare la verità invito le autorità preposte ad acquisire la trascrizione ed effettuare tutte le verifiche del caso per assicurare la legalità e la trasparenza nelle procedure della Pubblica Amministrazione".
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