di STEFANIA PAPALEO
Assolti "per non aver commesso il fatto". Si è concluso così il processo a 7 ultras giallorossi rimasti coinvolti nei violenti scontri scoppiati al termine del derby Cosenza-Catanzaro del 3 marzo 2024. A mandarli a casa con in tasca una sentenza di piena assoluziobe è stata il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, Antico, che, nel processarli con il rito abbreviato, ha accolto in toto la tesi difensiva dell'avvocato Alessio Spadafora.
Nello specifico, a gettarsi dietro le spalle l'incubo giudiziario che li ha visti finire sotto accusa per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico, porto d'armi o oggetto atti a offendere in luogo pubblico sono i tifosi catanzaresi Chris Squillacioti (31 anni), Tommaso Trapasso (35 anni), Emanuel Rosario Giampà (32 anni), Domenico Rotundo (36 anni), Gianluca Bianco (48 anni), Christian Marco Lombardo (43 anni), Mario Smorfa (39 anni) e Antonio Nisticò (41 anni) e Luigi Fortunato (51 anni).
Per altri due imputati, Antonio Trapasso (43 anni) e Danilo Barbagallo (39 anni) era stata invece disposta la messa alla prova.
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