“A farla amare comincia tu” a Catanzaro: Sergio Caputo e la nostalgia degli Anni '80

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  23 dicembre 2024 11:11

di VITTORIO PIO

Un'altra bella serata nonostante il tempo inclemente per la rassegna “A farla amare comincia tu”: ne sono stati protagonisti Sergio Caputo (voce e chitarra) , Alessandro Marzi (tastiere e batteria) e il direttore artistico della manifestazione, Antonio Pascuzzo, che ha introdotto in musica e poi sollecitato i ricordi di uno dei padri putativi del nostro cantautorato. Secondo l'autorevole rivista 'Rolling Stone', 'Un sabato italiano' è uno dei cento dischi italiani più belli di sempre e infatti la sua fama attraversa le generazioni. Così a circa quarant'anni dalla pubblicazione di quell'album fortunatissimo, Sergio Caputo possiede ancora la capacità di attrarre a sé tutti quei “diversamente” giovani che hanno vissuto con lo sfondo delle sue canzoni, un'adolescenza forse un po' troppo futile (nello stesso momento al cinema uscivano “Sapore di mare” e “Vacanze di Natale”), fra yuppies e paninari, ma certamente adesso rimpianta ed ottimista, un tempo in cui in Italia si stavano rimettendo in moto delle buone e creative energie.

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"In quegli anni la musica bastava a se stessa- ha ribadito poco prima di salire sul palco-, non aveva certo bisogno di talent ed altri artifici. Basta pensare a quello che facevano Sade e Donald Fagen, ed anche i prodotti smaccatamente pop come i Duran Duran e Spandau Ballet, erano di gran lunga superiori al martellamento che ci perseguita adesso". E così, facendo affidamento solo su una chitarra e sull'apporto del fido Marzi, Caputo ha raccontato gli aneddoti ed i personaggi di quel disco epocale, andando poi avanti e indietro (Dall'Astronave al Garibaldi Innamorato), in una carriera che forse non lo ha premiato abbastanza, grazie a quei testi capaci di parlare per immagini, fra metafore surreali e riferimenti letterari, ma senza mai perdere di vista quella leggerezza di cui tanto si avrebbe bisogno al giorno d'oggi. Pascuzzo lo ha incalzato a dovere e così abbiamo saputo che Sergio non è solo  un ottimo cuoco, ma anche scultore e pittore di vaglia, al punto che si è strappata una mezza promessa da parte dell'Assessore Monteverdi , presente in prima fila, per organizzare proprio a Catanzaro la prima ed esclusiva retrospettiva delle sue opere. Un'ipotesi affascinante per quanto non semplice da realizzare, intanto stasera nuovo appuntamento alle ore 19 (sala concerti comune), con il duo Luca Filastro & Arabella,  rispettivamente al piano e contrabbasso. Filastro è un interprete naturale della tradizione "stride", spesso accostata a New Orleans e Chicago, la Rustico invece un giovane talento a tutto tondo, che ha già all'attivo delle collaborazioni di prestigio (Mario Biondi e Tosca Donati). Ingresso gratuito, con pochissimi inviti ancora a disposizione.

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