di VITTORIO PIO
“A farla amare comincia tu” procede con numeri confortanti e straordinari picchi artistici ,come è avvenuto nel caso del rendez-vous fra Luca Filastro (piano) e Arabella Rustico (contrabbasso e voce), nell'antivigilia natalizia: musicisti ai quali è facile predire un futuro brillante e che sono sembrati provenire da un altra dimensione spazio-temporale. Nonostante la loro giovane età, entrambi prediligono i classici che costituiscono le fondamenta di un genere inteso ed interpretato con feeling e sentimento, come è avvenuto per alcune riletture dai pregiati repertori di Shirley Horn, Nat “King “Cole e Willie “The Lion “Smith. La particolarità è che sono arrivati a scoprirli da soli, ovvero non con le canoniche suggestioni o insegnamenti che potrebbero arrivare dalle famiglie d'origine e questo potrebbe far pensare che si tratta di veri e propri predestinati. Filastro è un pianista il cui linguaggio è davvero ragguardevole sul versante swing e soprattutto blues feeling, la Rustico una bassista ferratissima, estremamente musicale nei suoi interventi solistici e perfettamente intonata quando canta, che è un he è un particolare da evidenziare in questi tempi confusi di presunti talent e chimerici fattori X.
Il doppio set offerto presso la sala concerti del Comune avrebbe meritato certamente un pubblico superiore; gli assenti si sono fatti purtroppo scoraggiare dal tempo inclemente, per gioire di un interplay che aveva qualcosa di telepatico, il che ha consentito ad entrambi la creazione di un flusso denso di situazioni stimolanti e l'esplorazione di territori sonori raffinati e mai del tutto scontati, anche quando si è trattato della rilettura di un super standard come “Tea for Two". è stata certamente una bella intuizione da parte di Antonio Pascuzzo. Ieri sera invece presso l'Auditorium quasi nessuno ha voluto mancare all'appuntamento con gli Avion Travel, un incrocio fondamentale per la nostra musica leggera degli ultimi 30 anni, il cui repertorio attuale risente dell'assenza del genio musicale di Fausto Mesolella, scomparso dolorosamente ormai da qualche anno. Peppe Servillo ne è sempre il carismatico leader che occhieggia al teatro nel suo modo di interpretare, solidamente sorretto dal nucleo storico della formazione costituito da Ferruccio Spinetti, Mimi Ciaramella e Peppe D'Argenzio, cui si è aggiunto il tastierista Duilio Galioto. Molto applaudite le classiche “Aria di te” e “Abbassando”, per una serata che ha certamente trovato il gradimento dei presenti. Stasera invece il programma continua dalle ore 22 con l'animazione dei Patagarri su Corso Mazzini.
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