A Galatro il convento per i visitatori in cerca di tranquillità e contemplazione

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images A Galatro il convento per i visitatori in cerca di tranquillità e contemplazione

  27 luglio 2019 17:33

GALATRO (REGGIO CALABRIA) Cubasina ai più non dirà nulla. E' una località sui monti tra Giffone e Galatro, nella Piana di Gioia Tauro. Un posto quasi isolato, difficile da raggiungere, dove sorgono i resti di un monastero intitolato a Sant'Elia e realizzato da monaci greco-bizantini fuggiti dalla distruzione di Taureana nell'XI secolo dopo Cristo. Una leggenda narra che fuggirono portandosi i resti di S.Elia lo Speleota.

Nei mesi estivi è possibile ogni tanto incontrare visitatori che ancora conservano il valore della memoria e della storia. Gente alla ricerca del silenzio e della contemplazione. Se ne stanno quasi oranti dopo ore di cammino immaginando i fasti antichi e la santità del luogo, ormai abbandonato. E' la Calabria delle bellezze nascoste o dimenticate, delle pietre oranti, che ancora costituiscono, come piccoli scrigni, luoghi della bellezza. Qui nel silenzio più assoluto c'è chi giura di sentire tra le vecchie e possenti mura i canti greci degli antichi monaci, in particolare in prossimità del crepuscolo. Ricchezze e storia, fede e cultura nei monti della Calabria dimenticata che continua errante una ricerca di sé.

Banner

Nel convento di Cubasina visse per un periodo di tempo anche il monaco Baarlam di Seminara (1290-1348), maestro di latino e greco di Petrarca, matematico, filosofo, vescovo di Gerace, teologo e studioso della musica bizantina. Scrisse, anche, di aritmetica, musica e acustica. Fu uno dei più convinti fautori della riunificazione fra le Chiese d'Oriente e Occidente. La sua figura emerge nel bisogno della ricerca di Dio anche in questi mondi, distrutti dall'incuria dell'uomo moderno e dal consumismo nel quale si è ormai adagiato.

Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner