"Situazione pericolosa per i cittadini"
29 ottobre 2024 13:01di MASSIMO PINNA
Non solo piazza Umberto I e la circonvallazione cittadina, nel mirino di Forza Italia Girifalco e PD Girifalco, l'incrocio stradale Via Segni – Via Pertini – Via 2 Giugno, interessato recentemente da lavori che hanno variato anche il senso di marcia.
I consiglieri comunali, Scicchitano Carolina, Ferraina Elisabetta, Signorello Teresa e Deonofrio Mario, hanno presentato ufficialmente al prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, al comandante del NORM dei Carabinieri di Girifalco, maresciallo Marco Morosin, e alle autorità comunali preposte una richiesta di informativa a risposta scritta, con rilascio documenti e contestuale diffida ad adempiere entro i termini di cui all’art.328 c.p.
Andiamo per ordine.
Il Comune di Girifalco ha proceduto, prima dell’estate 2024, a lavori, in centro urbano, di realizzazione di una “rotatoria” in prossimità dell’incrocio tra la via Pertini, la via Segni e via 2 Giugno, in questi giorni l’attività di modifica del sistema viario è stata arricchita dalla collocazione di una barriera stradale a ridosso del piccolo marciapiedi che costeggia la via 2 Giugno.
"Le condizioni di circolazione delle tre strade – di cui una funge da collegamento con la S.P. per Lamezia Terme – sono state completamente stravolte - si legge nella missiva, modificando il quadrivio preesistente, in una serie di induzioni su direzioni obbligatorie che, è pacifico, nulla hanno a che fare con l’azione tipica delle rotatorie (v. D.M. 19.04.2006). Anzi la Via Pertini è rettilinea e semplicemente tange il manufatto cerchiato definibile 'rotatoria' a parere degli scriventi, l’opera pubblica ha solo creato disagio e pericolo per il traffico veicolare e , soprattutto, pedonale.
Ecco i motivi per i quali FI e PD reputano le opere pericolose per i cittadini.
Intanto, "il senso rotatorio ha ristretto la possibilità di circolazione e manovra degli automezzi sulle strade in questione, pure creando condizioni di mancanza di sicurezza per chi abita nelle adiacenti abitazioni, poi, sono stati collocati, in prossimità dell’incrocio, dossi artificiali non rispondenti alle caratteristiche dimensionali stabilite dal codice della strada, con serio pericolo per l’incolumità di chi percorre il tratto stradale in questione, giacché trattasi di rete di collegamento, più breve, da e per Lamezia Terme (sede di ospedale civile) e quindi itinerari preferenziali per veicoli di soccorso o di pronto intervento, su cui è vietata la collocazione di barriere e/o dossi. In sostanza, i dissuasori sono, come facilmente intuibile, in contrasto con le prescrizioni del Ministero delle Infrastrutture che ha espressamente stabilito che la permanenza di opere del genere “in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità, civile e penale, in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ha disposto la rimozione” (Min. infrastrutture e trasporti, parere 26 ottobre 2011, n.5274)2.
Ma c'è di più.
"Le barriere stradali apposte in questi giorni non fanno altro che impedire il transito di pedoni (specie se bambini), con pericolo per la salute e creazione di vere e proprie barriere architettoniche, mentre è pacificamente riconosciuto che esse debbano essere apposte non negli incroci del centro urbano con traffico limitato, bensì a tutela del transito veloce su strade poste a dislivello dai piani di campagna o strade ad alta percorrenza - ed aggiungono - sono inesistenti i passaggi pedonali e le relative segnalazioni imposte dalla normativa vigente in materia, secondo le caratteristiche indicate dal codice della strada e dalle disposizioni ministeriali".
Insomma, per "la gravità delle questioni appena rappresentate induce a chiedere alle SS.VV.: a) quali siano state le vere ragioni per le quali si è proceduto a realizzare tali inutili ed ingombranti opere. A tal fine si chiede copia dello studio e dell’indagine sui flussi di circolazione che ha suggerito l’idea di cui sopra (studio previsto dalle direttive in materia); b) l’immediato rilascio di copia degli elaborati progettuali e di ogni atto ad essi presupposto e/o consequenziale, nonché copia delle singole ordinanze istitutive delle nuove regole di traffico urbano (dossi, segnali, modifica del piano del traffico etc) compresi eventuali pareri rilasciati da codesti uffici. Il tutto con relativi protocolli e estratti di pubblicazione sull’albo pretorio; c) invitano le SS.VV. a valutare l’opportunità, prevenendo possibili futuri sinistri, di procedere, in autotutela, alla revoca dei provvedimenti che hanno portato a tale sconquasso della viabilità in detta area, con ripristino delle condizioni (normali) antecedenti;
d) rilascio di copia del programma di intervento di bitumazione e miglioria delle strade ivi esistenti, con specifica elencazione dei criteri di preferenza adottati".
Anche perchè, per "la specificità della materia, le problematiche delicate ed interferenti con la pubblica sicurezza, nonché la reiterazione da parte dell’Ente di atti ritenuti illegittimi dagli scriventi, impone il coinvolgimento dell’Autorità Prefettizia, che potrà adottare (anche acquisendo informazioni presso altri organi di P.S.) ogni provvedimento utile a scongiurare il proliferare di atti poco conformi ai principi costituzionalmente garantiti di legalità e trasparenza della P.A.
Ad ogni modo, "questa istanza è formulata agli uffici comunali con espressa diffida a provvedere nei termini di legge - concludono -ai sensi dell’art.328 c.p".
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