A Roma l’arte di Umberto Falvo si offre al pubblico: forza capace di travalicare i confini della materia

di TERESA MEGANI

Nella cornice della Galleria Il Leone a Roma, l’arte di Umberto Falvo si offre al pubblico come una forza visiva e spirituale capace di travalicare i confini della materia. Le sue opere, presentate nell’ambito dell’Expo Internazionale di Arte Contemporanea Everland Art – Percorsi di Ricerca, si impongono come manifestazioni tangibili di un’energia cosmica che vibra attraverso i materiali e le forme.

Falvo lavora con elementi capaci di raccontare l’invisibile: attraverso un sapiente uso di moti circolari, egli riesce a restituire una visione dinamica dell’universo, in cui la materia si fa veicolo di un’energia originaria e primordiale. Le sue creazioni non sono semplici composizioni, ma strutture vive, in cui l’atto creativo diventa rito di connessione tra microcosmo e macrocosmo.

Ciò che colpisce è la doppia tensione delle sue opere: da un lato la potenza dell’energia cosmica, dall’altro il vuoto interiore che si apre quando il dolore invade l’anima. Questo dualismo invita l’osservatore a un confronto diretto con sé stesso, con le proprie paure e i propri desideri, spingendolo verso un viaggio interiore che va oltre la mera contemplazione estetica.

L’arte di Falvo si fa quindi esperienza esistenziale. Lo spettatore, dinanzi alle sue forme, è chiamato a riflettere sul senso stesso dell’origine, a sondare l’ignoto non come ostacolo, ma come fonte. In questo percorso, l’opera diventa strumento di conoscenza e rinascita, dove l’estetica si fonde con la spiritualità.

Con Everland Art, Umberto Falvo si conferma un artista capace di unire sensibilità, tecnica e visione, offrendo un contributo autentico e necessario al panorama dell’arte contemporanea.
 

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