AAA Cercasi Transizione Ecologica. Gianpiero Taverniti rilancia la petizione di Green peace (LINK SCARICABILE)

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images AAA Cercasi Transizione Ecologica. Gianpiero Taverniti rilancia la petizione di Green peace  (LINK SCARICABILE)

  16 aprile 2021 10:41

di GIANPIERO TAVERNITI

Un S.O.S. della natura che solo l’uomo responsabile, evoluto e intelligente, può accogliere per tutelare la salute e una sostenibile convivenza della comunità nel globo. In questa fase pandemica, tutto sembra coperto, falsato, dall’emergenza che prepotentemente calamita l’informazione, legittimamente, senza dubbio, ma bisogna pensare alle minacce che il futuro ci potrà riservare. I segnali che la natura  ci fornisce, non sono dei più confortanti, continuano  le violenti precipitazioni e la sfasata sequenza delle stagioni che distruggono colture, sacrificano migliaia di vite umane, specie animali e devastano ricchezze floreali, sono ormai consolidati,  assistiamo quasi inermi alla minaccia idro geologica del nostro territorio, assistiamo all’inquinamento dei nostri mari e laghi, continuiamo a scambiare i nostri fiumi per discariche a cielo aperto e tante altre violenze ambientali che si aggiungono a quelle forti e dannose che provocano multinazionali che non regolano in maniera accettabile, le varie procedure per la produzione e la rincorsa sfrenata dei capitali di utili.

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Oggi, non sembra vero, abbiamo un jolly ambientale da giocarci come Italia, quello che ci potrebbe fornire un’oculato e mirato impiego di risorse riservate per il Recovery Plan. Tutto questo potrà essere possibile solo se il nostro Presidente Draghi, da sempre sostenitore della tesi, di volerci lasciare un Europa in ordine nei conti e un continente pulito e avanzato per il futuro, cercherà di essere coerente e responsabile. In tutto questo, cosa potrebbe fare di concreto? Ebbene, intervenire sugli allevamenti animali intensivi, riducendo il numero dei capi per allevamento in relazione alla produzione e non continuare a finanziare come si sta facendo. Si potrebbero attivare investimenti per presentare procedure semplificate per l’accesso a fonti energetiche rinnovabili e pulite, non certo come si è fatto in passato con i monopattini, per pensare concretamente, potenziando le infrastrutture di rete e investire risorse nei sistemi di accumulo dell’energia.

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Sono diversi i punti da citare, per esempio bloccare le trivelle in mare e a terra e non considerare prioritari i progetti che ci sono sull’impiego dei fossili e lo stoccaggio della CO2, ai minacciosi punti citati che minacciano la futura salute della comunità. Non ci lamentiamo se siamo carenti di strutture sanitarie, se poi siamo noi stessi con le politiche ambientali errate, ad aumentare potenziali ammalati ed a favorire corposi utili alle aziende del settore che sono cieche del veleno e del male che portano al nostro organismo attraverso, i diversi tipi di contaminazione del nostro territorio, dei nostri mari e delle nostre falde acquifere. Non ci resta che promuovere e incentivare l’agricoltura biologica, bandendo l’utilizzo dei pesticidi e dei prodotti chimici impiegati per ridurre i tempi delle coltivazioni e per proteggersi da parassiti che danneggiano le piantagioni, di sicuro avremo una quantità di prodotti ridotta, ma di certo avremo prodotti di indubbia qualità e salubrità.

 

Parallelamente dovremmo essere responsabili a ridurre i rifiuti inquinanti, derivati dalle confezioni monouso che non solo sono difficili da differenziare ma ci minacciano concretamente visto che non sono biodegradabili e la loro diffusione nel territorio crea danni ambientali irreparabili e importanti. Aumentando la qualità della vita nella città, con creazione di aree verdi e percorsi vita, si porterà benessere, salubrità ai residenti, agli animali e si smetterà di costruire anche dove non sarà consentito. Per non dilungarci su queste problematiche importanti, che seriamente ci minacciano, occorre sfruttare la possibilità che il Recovery Plan, ci potrà offrire, ma solo se saremo responsabili e coscienziosi, nell’attivarci tutti per farlo capire al Presidente Draghi e al governo di “necessità”, fargli capire che hanno un “un tesoro verde”, da tutelare, affinchè lo stesso possa essere la casa più pulita dei suoi figli italiani.

Tutti noi possiamo essere utili alla causa di sensibilizzazione, firmando la petizione lanciata da Green peace che suggerisce 10 misure urgenti per attuare una transizione ecologica urgente atta a rallentare e ridurre le criticità che oggi più che mai ci minacciano e che ci rendono grigio o peggio nero, il nostro salutare futuro.

PER FIRMARE CLICCA QUI

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