Sono scesi dall'aula consiliare, occupata da lunedì scorso, per protestare nella piazza antistante al municipio dove si sono ritrovati in centinaia. Accanto a loro, i dipendenti della Abramo customer care che chiedono di scongiurare la chiusura della loro azienda, si sono ritrovati il sindaco di Crotone Enzo Voce, il vice presidente della Provincia Fabio Manica, le organizzazioni sindacali della provincia, i rappresentanti delle associazioni di categoria. Tutti i negozi del centro, per solidarietà, hanno abbassato le serrande. I dipendenti hanno annunciato che, in ogni caso, l'assemblea permanente dell'aula consiliare del municipio proseguirà ad oltranza: non si accontentano della proroga della commessa Tim per un altro mese - come annunciato dal governatore Roberto Occhiuto - ma chiedono una soluzione strutturale con l'applicazione della clausola sociale che serva a mettere al riparo gli oltre mille dipendenti che lavorano per Abramo tra Crotone, dove sono oltre 600, Catanzaro e Montalto Uffugo. Ad agosto, peraltro, scadrà il periodo di amministrazione giudiziaria disposta dal Tribunale di Roma e l'azienda avrà davanti solo la prospettiva del fallimento, atteso che l'unica proposta d'acquisto pervenuta da privati prevede di assorbire solo duecento lavoratori. In queste ultime ore numerose sono state le prese di posizione per una positiva soluzione della vertenza da parte di esponenti politici e sindacali e tuttavia questa mattina in piazza i dipendenti hanno letto l'elenco dei 19 parlamentari calabresi e, ad ogni nome, hanno sottolineato in coro: assente.
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