di GABRIELE RUBINO
Forse non è stato il Consiglio comunale in cui si è discusso «del nulla» come ha detto in uno dei suoi interventi Giovanni Merante (gruppo misto, ma in maggioranza), ma di certo c’era un’atmosfera strana (LEGGI QUI IL RESOCONTO). Aspettando l’Umbria, e quindi a pochi giorni dalla definizione delle candidature delle prossime Regionali, gli eletti catanzaresi sanno bene che c’è la possibilità che si potrà tornare al voto anche per il Comune. Ovviamente se Sergio Abramo sarà candidato-governatore. Scenario che non è niente affatto tramontato dato che i componenti del suo gruppo (i due Mancuso e Fabio Talarico), nei loro interventi di oggi, hanno lasciato intendere che la partita è aperta. Altrimenti non avrebbero ricordato il parallelo tra i conti (in ordine) di Catanzaro e quelli (stroncati dalla Corte dei Conti) di Cosenza, guidato da Mario Occhiuto che è stato (e formalmente continua ad essere) la prima scelta di Forza Italia. Un argomento delicato che poteva riaccendere la guerriglia dei giorni scorsi fra FI e Catanzaro da Vivere, invece il capogruppo dei secondi, Ezio Praticò, e la portavoce di fatto dei primi, Roberta Gallo, hanno usato toni da fair play, richiamando – entrambi- il senso dell’unità. I problemi nella maggioranza ci sono e probabilmente ci saranno, anche se Abramo dovesse “accontentarsi” del solo Comune e della sola Provincia del capoluogo. Lo stesso Abramo, pur presente in aula, non ha proferito parola nonostante i pungenti tentativi di “stanarlo” da parte di Merante e quelli di una parte dell’opposizione.
Non per forza l’intero centrodestra è contento delle elezioni anticipate. Sintomo ne è stata la posizione di Giuseppe Pisano che ha chiesto di proseguire la consiliatura fino al 2022. Sull’altro fronte il primo tifoso di Abramo-candidato presidente della Calabria, è Nicola Fiorita che intravede la possibilità di potersi giocare la poltrona di sindaco con l’avversario selezionato dal centrodestra. Mentre meno entusiasta sembra essere Gianmichele Bosco. Fiorita avrà l’appoggio “dichiarato” di Lorenzo Costa. L’ex capogruppo del Pd, pur mantenendosi nella scia pro-Occhiuto, ha voluto precisare di voler restare all’opposizione di Abramo a Palazzo De Nobili. Anche Roberto Guerriero ha inviato al docente universitario segnali d’intesa, “giustificandosi” per l’assenza alla conferenza della minoranza sul progetto del nuovo porto. Dove starà Sergio Costanzo? “Dall’altra parte rispetto a quella di Forza Italia”, parola del diretto interessato, anche lui in fase di collocamento in vista delle Regionali. Il seggio a Palazzo Campanella rimane il principale obiettivo del leader di #fareperCatanzaro. Se non altro, nella prossima seduta del Consiglio comunale le carte saranno definitivamente scoperte.
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