Abramo Printing. Ai lavoratori è stata proposta la costituzione di una cooperativa

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Slc Cgil Calabria, Saverio Ranieri
  14 luglio 2021 10:19

Creare una cooperativa di lavoratori con la possibilità di rilevare l’azienda (worker buyot) utilizzando le loro quote Naspi alle quali andrebbero aggiunti i fondi del Cfi. È questa la proposta fatta ai dipendenti dell’Abramo Printing e Logistic alla presenza del responsabile regionale di Lega Coop Calabria per salvare l’azienda dallo spettro della chiusura sempre più vicina. Di ieri la proposta ufficiale presentata ai lavoratori in assemblea, alla quale hanno partecipato le sigle sindacali in veste di garante dei dipendenti.

“Siamo consapevoli – ha detto Saverio Ranieri, segretario regionale della Slc Cgil Calabria -  delle difficoltà economiche della storica azienda grafica catanzarese. In linea di principio la Slc non è contraria ad una ipotesi del genere che potrebbe dare continuità occupazionale, ma non può nascondere forti perplessità in merito ai tanti interrogativi rimasti senza risposta al termine dell'incontro: quante adesioni occorrono per formare e dare il via alla cooperativa? È disposto l'attuale proprietario a concedere in comodato gratuito, almeno nelle fasi iniziali, i capannoni e le macchine? Quali certezze ci sono in merito alla permanenza delle attuali commesse e alla disponibilità di soggetti terzi nel voler affidare la digitalizzazione dei loro servizi alla cooperativa che dovrebbe andare a crearsi?”

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Tantissimi i dubbi espressi dal segretario Ranieri rispetto alla proposta avanzata ai lavoratori. Se da un lato potrebbe essere una soluzione di continuità per non perdere il lavoro, dall’altra potrebbe essere un salto nel vuoto per tante famiglie che si trovano già ad affrontare un disagio economico che dura da tempo

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“Ci auguriamo – ha detto Ranieri - che nei prossimi giorni possano arrivare risposte chiare ai legittimi interrogativi posti dai lavoratori, e da chi come noi li rappresenta, nella consapevolezza che il tempo stringe e occorre trovare soluzioni percorribili per scongiurare un vero e proprio dramma occupazionale”.

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