Violenza sessuale, ex consigliere di Lamezia condannato ma la vittima smentisce: parola all'Appello

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Violenza sessuale, ex consigliere di Lamezia condannato ma la vittima smentisce: parola all'Appello
Luigi Muraca
  24 ottobre 2024 21:49

di STEFANIA PAPALEO

Incriminato per violenza sessuale aggravata su una minorenne e poi condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione in Tribunale. Ma la vittima smentisce. Da sempre smentisce. Smentisce fin da quando alcune conversazioni intercettate su whatsapp casualmente nell'ambito dell'indagine che, nel 2019, portò allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Lamezia Terme, costò il carcere all'allora consigliere comunale Luigi Muraca. Eppure nessuno ha voluto ascoltarla. Ammessa al processo di primo grado come teste, alla fine i giudici non l'avevano chiamata a prendere posto in aula. E oggi, giunti in Corte d'Appello per il secondo processo, il copione si è ripetuto, scatenando la furia dell'avvocato Piero Chiodo che, insieme all'avvocato Nunzio Raimondi, difendono l'imputato

Banner

La scena, dunque, è stata presa dalla Procura generale che, per voce del sostituto procuratore Di Maio, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ritenendo corrette le conclusioni dei primi giudici. Il 27 novembre è prevista la sentenza, che metterà un punto decisivo alla vicenda partita dalle relazioni investigative dei finanzieri del Gico che avevano acquisite le intercettazioni

Banner

 Muraca finì in carcere il 7 dicembre 2017 dopo che la Procura aveva emesso un decreto di fermo per il "pericolo di fuga", disposto dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e dall’allora sostituto procuratore Luigi Maffia. Sette mesi di carcere, poi gli arresti domiciliari e successivamente la libertà.

Banner

L’accusa era pesante: violenza sessuale aggravata, per avere in più circostanze rivolto pesanti attenzioni sessuali nei confronti di una minorenne, all’epoca dei fatti poco più che quattordicenne ma che, fin dall'incidente probatorio chiesto dalla difesa, negò ogni accusa raccontando, piuttosto, di aver avuto buoni rapporti con lui considerandolo quasi "un secondo padre".

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner