
“Da catanzarese e da uomo di sport sono indignato, ma non farò come tanti che restano in silenzio subendo scelte (o non scelte) maturate nelle famose stanze dei bottoni. Era il 20 settembre quando, si dice, che in una commissione di Palazzo De Nobili un consigliere comunale eccepiva il problema della partita Catanzaro-Venezia nella giornata del 2 novembre. Cosa è accaduto da quel giorno in avanti? Il silenzio tombale. Pare che quando gli argomenti siano o partite di calcio o stadio ‘Ceravolo’, cali una nebbia spettrale. M’indigno perché la giornata dedicata ai defunti è sacra e non va toccata. Come Natale e Pasqua. E allora mi rivolgo al sindaco, che dovrebbe avere conoscenze giuridiche religiose, come si fa a inibire o comunque chiudere anzitempo il cimitero di via Paglia proprio in quella giornata per una semplice partita di calcio. Non credo che i veri e genuini valori dello sport siano quelli per cui si rende difficoltoso il diritto universale della commemorazione dei nostri cari. Ma la mia non è solo una polemica, piuttosto cerco soluzioni. Credo sia necessario inibire l’accesso nel settore ospiti per garantire contestualmente lo svolgimento dell’evento sportivo e l’accesso dei cittadini al principale camposanto del capoluogo di regione. Non si può più tacere di fronte a un’Amministrazione comunale che si nasconde in presenza di problemi atavici che non ha risolto. Come non si può tacere davanti a un’Amministrazione comunale che applica i regolamenti sulla fruizione degli impianti sportivi COMUNALI con due pesi e due misure, a seconda di chi si ha di fronte. Se c’è una società importante si applica un peso se c’è una piccola Asd se ne applica un altro. Ma su questo ci sarà tempo di approfondire in un’altra puntata, in cui sicuramente ci occuperemo dei rumors provenienti da Palazzo De Nobili secondo cui si sarebbe pronti a sacrificare un importante impianto sportivo della nostra città per fare spazio a una struttura ricettiva. Di questo dovrà risponderne il sindaco del cosiddetto cambiamento. Se questo avverrà si tratterà della più grave offesa alla città, allo sport. Un’offesa pari a quella di non rispettare il giorno dedicato ai defunti. Mi appello quindi a prefetto e questore affinché dirimano la questione appena sollevata perché l’istituzione comunale e la società sportiva non ha per tempo pensato al bene di tutta la città. Basta con la prassi del ‘Ponzio Pilato’ e dell’intervento last minute. La soluzione c’è: evitare il passaggio di tifosi nella Curva Est e avere rispetto almeno per i morti in questa città dannata".
Così in una dichiarazione Giampaolo Mungo, ex assessore allo Sport
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