Accoltellamento a Catanzaro: domani gli interrogatori dei tre giovani arrestati dalla polizia

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Il Tribunale di Catanzaro
  02 ottobre 2024 12:57

di STEFANIA PAPALEO

Saranno interrogati domani pomeriggio, alle 15, nell'aula del gip Luca Bonifacio, i tre giovani arrestati dalla polizia per il coinvolgimento, a vario titolo, nell'accoltellamento avvenuto lungo le strade di Catanzaro Lido nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Tentato omicidio aggravato, favoreggiamento personale e omissione di soccorso, le accuse dalle quali dovranno difendersi Daniele Furriolo, 24 anni, attualmente in carcere, Vittorio Boccuto, 24 anni, e Daniel Ciambrone, 23 anni, entrambi agli arresti domiciliari, affiancati dai rispettivi difensori di fiducia, gli avvocati Armodio Migali, Vittorio Coscarella e Fabrizio Costarella.

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Al centro del fascicolo, un tranello che avrebbe potuto essere mortale se le lame del coltello utilizzato, secondo l'accusa, dal Furriolo, avessero attinto al torace la vittima ventunenne, finito in ospedale con polmone e cuore perforati. Contro di loro la relazione investigativa stilata poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro che, al comando del dirigente Gianluca Aurilia, sono intervenuti sul posto, trovando la vittima sanguinante per terra e riuscendo a farsi dire i nomi degli autori dell'aggressione avvenuta al culmine di un litigio per una ragazza contesa.  Le testimonianze raccolte hanno fatto il resto.

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A chiedere e ottenere la misura cautelare in carcere è stato il sostituto procuratore Giulia Pantano, sulla base di una ricostruzione accusatoria che avrebbe visto Furriolo uscire da casa armato di coltello con l'intenzione di raggiungere e uccidere il giovane rivale in amore, accompagnato dai due amici che, dopo la violenta aggressione avvenuta a bordo dell'auto guidata da Boccuto, avrebbero alsciato il ferito sanguinante a terra e aiutato Furriolo a fuggire.

Diversa la tesi che quest'ultimo ha già tentato di portare avanti durante un primo interrogatorio in Questura, raccontando che a impugnare il coltello sarebbe stato l'altro giovane, al quale lui sarebbe riuscito a toglierlo dalle mani colpendolo per difendersi. Tesi evidentemente caduta davanti alla tesi della Procura, supportata dagli avvocati Antonio Lomonaco e Valerio Murgano, nominati dalla famiglia della vittima.

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