di STEFANIA PAPALEO
Lo ha sostenuto fin dall'inizio di non essersi accorto di nulla. Alla guida dell'auto, non avrebbe visto proprio nulla di quello che sarebbe accaduto sui sedili posteriori. Salvo accorgersi del sangue perso dal giovane dopo che quest'ultimo si era gettato fuori dal mezzo al culmine di un litigio avuto con il suo amico sui sedili posteriori. E la tesi del ventiquattrenne Vittorio Boccuto ha tenuto davanti ai giudici del Tribunale della Libertà, che hanno annullato la misura cautelare agli arresti domiciliari alla quali era stato sottoposto con le accuse di favoreggiamento personale e omissione di soccorso nell'ambito del procedimento che ruota intorno all'accoltellamento di un coetaneo a Catanzaro Lido nella notte del 24 settembre. Accolta, dunque, l'istanza proposta dagli avvocati Vittorio Vittorio Coscarella e Domenico Pietragalla, sulla scia dell'analoga decisione già assunta ieri per Daniel Ciambrone (LEGGI QUI).
Ora resta solo da conoscere la decisione che verrà presa nei confronti di Daniele Furriolo (presunto accoltellatore), difeso dall'avvocato Armodio Migale
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