di GABRIELE RUBINO
Regione e sindacati firmano un accordo per mettere una pezza all’emergenza precari esplosa nelle ultime settimane. Nella giornata di oggi, il dg del dipartimento regionale di Tutela della Salute Antonio Belcastro ha siglato con FP-CGIL, CISL FP e UIL FPL una sorta di memorandum per definire le prossime mosse: l’adozione di una legge regionale “salva-precari” che preveda, almeno fino alla fine dell’anno, una proroga dei contratti scaduti o in scadenza in attesa dell’adozione di una legge Madia bis che consenta la definitiva stabilizzazione. Il provvedimento è a forte rischio di illegittimità costituzionale ed è comunque un semplice tampone. Tutto dipenderà dalla volontà del legislatore nazionale di trovare una soluzione definitiva. Il caso precari si sta allargando a macchia d’olio. Dopo i 200 del Pugliese, anche all’Annunziata di Cosenza sono cominciate le proteste di coloro che rischiano di andare a casa. L’accordo, a differenza di altre occasioni, non è stato firmato dal commissario ad acta Saverio Cotticelli. Questo è l’ennesimo segnale di come il generale non voglia sbilanciarsi sul tema.
L’ACCORDO SULLA LEGGE “SALVA-PRECARI”- «Nella legge regionale – si legge nel documento sottoscritto da Belcastro e dai sindacati- dovrà essere disposta l’autorizzazione al rinnovo, fino al 31 dicembre 2019, di tutti i contratti a tempo determinato (compresi i rapporti di lavoro i cui termini sono già spirati nel mese di agosto 2019) e l’impegno perché si definiscano e concludano, entro il 31 dicembre, tenuto conto dei fabbisogni di personale che ciascuna Azienda Sanitaria ed Ospedaliera dovrà definire, sia tutte le procedure avviate per l’assunzione a tempo indeterminato, che l’utilizzo delle relative graduatorie degli idonei». Quest’ultimo passaggio è stato inserito onde evitare di fomentare “la guerra fra poveri”, ossia fra precari e idonei delle graduatorie che giocoforza si sentono in competizione.
L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO COLLETTIVO E UNA MODIFICA ALLA MADIA- Il sostegno giuridico della legge regionale “salva-precari” sarebbe l’interpretazione autentica del contratto collettivo del comparto sanità (applicabile ad infermieri ed Oss) che indurrebbe alla deroga del «limite dei 48 mesi previsti quali durata massima dei rapporti di lavoro a tempo determinato», si legge nell’accordo che poi enuncia l’auspicio di «interessare i ministeri competenti». Da Roma dovrebbero trovare un correttivo alla Madia e «porre fine al precariato».
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