Accorinti (Cisl Medici) accusa: "Pronto soccorso a rischio implosione: medici ignorati dalla Regione"

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images Accorinti (Cisl Medici) accusa: "Pronto soccorso a rischio implosione: medici ignorati dalla Regione"
Nino Accorinti, Federazione CISL Medici
  27 luglio 2024 09:34

"La situazione dei pronto soccorso è allo stremo: personale carente, turni massacranti e crescenti aggressioni per i sanitari, file per i pazienti e servizi essenziali di assistenza spesso non garantiti, concorsi che vanno deserti. Il medico del Pronto Soccorso è in trincea, gestisce l’assalto dovuto all’inefficienza del sistema e nello stesso tempo deve fronteggiare la vera emergenza-urgenza".
 
Lo scrive il segretario regionale della Cisl Medici  Nino Accorinti
.
"Non provvedere ad incentivare il disagio lavorativo di questo personale è indicativo della volontà amministrativa e/o politica di sfasciare un sistema a rischio implosione. Ebbene, il Commissario Ad Acta della Regione Calabria non ha ancora riconosciuto i diritti dei professionisti che lavorano nei Pronto Soccorso e, perfino, le previsioni normative con cui si devono utilizzare i finanziamenti vincolati dalla Legge 145/2018 e dalla Legge 234/2021. Infatti, con quest’ultima norma è stata prevista una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere a decorrere dal 1 gennaio 2022 finanziata per 27 mln di euro ed integrata dall’art.1 della Legge n. 197/2022 con decorrenza 2024 per ulteriori 60 mln di euro. Le risorse di pertinenza di ciascuna Regione, da ripartire a tutte le Aziende Sanitarie previo confronto a livello regionale con le OO.SS., sono destinate al fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro, ma in assenza delle linee generali di indirizzo non sono state attribuite. Non è dato sapere se il confronto a livello regionale sulla materia non si tiene per l’inefficienza ed insipienza degli uffici regionali che dopo mesi dalla richiesta non possiedono i dati sul numero dei medici che lavorano nei pronto soccorso o perché le risorse sono state “distratte” per altri scopi. In ogni caso è da condannare il comportamento lesivo dei diritti del personale! Eppure, tra gli obiettivi del pacchetto di misure per la sanità, proposto dal Ministro Schillaci, con la suddetta indennità vi era quello di rendere più attrattivo il lavoro nei reparti di pronto soccorso".
 
"Ma, ahimè, evidentemente all’Ufficio del Commissario Ad Acta ed al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria non importa incentivare il disagio lavorativo sempre in crescita o aumentare l’attrattività per i professionisti per garantire l’emergenza ai cittadini. Neanche le risorse per l’attività di compilazione dei certificati di infortunio e malattia professionale sono state attribuite ai medici dei pronto soccorso delle Aziende Ospedaliere, attività che comporta un impegno ulteriore a quello già oneroso della propria professione. A partire dal 2019 e fino al 2022 le risorse per la Calabria trasferite dall’INAIL ammontano a circa quattro milioni di euro da ripartire per tutte le Aziende Sanitarie con integrale destinazione al fondo per la retribuzione di risultato. Ma così non è stato! L’assenza di indicazioni regionali e del confronto con le organizzazioni sindacali, ai sensi dei CC.NN.NN.LL., ha determinato e determina disuguaglianze tra le varie aziende ed il mancato riconoscimento del disagio lavorativo dei medici che operano nei Pronto Soccorso. E’ quindi indubbio che il perseverare di certi comportamenti della Regione Calabria contribuisce a demotivare ulteriormente il personale, che continua ad essere “bistrattato” nei propri diritti, ed a incoraggiare la fuga dei medici dal SSN pubblico"

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