Ad Altomonte dopo Arisa si ritorna al teatro classico: è l'ora di “Menecmi”

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Arisa ad Altomonte
  05 agosto 2019 13:57

Il Festival di Altomonte conferma la sua tradizione. Anche Arisa come tutti gli artisti di importanza nazionale e internazionale che hanno calcato il palcoscenico in 32 anni, è rimasta affascinata e incantata non solo dalle bellezze del paese, ma dall’atmosfera che il Teatro Costantino Belluscio emana riuscendo a creare un unicum tra il pubblico e gli artisti.

Due ore di grande musica che Arisa con la sua potente voce ha reso meravigliose in un teatro stracolmo al limite della sua capienza massima. La cantante ha preso il proprio bagaglio musicale, fatto di successi come “Controvento”, “Sincerità” fino alle ultime hit dell’album “Una nuova Rosalba in città”, per tramutarlo in una esibizione live del tutto particolare in scena solo con un dj e un tastierista riuscendo a non snaturarsi, ad innovarsi e a divertire il pubblico.

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Un viaggio nella musica leggera italiana tra sonorità tradizionali e innovazione che ha messo tutte le generazioni d’accordo e le ha fatte cantare all’unisono. Non poteva esserci migliore inizio della sezione dedicata ai concerti musicali per l’edizione 2019 del Festival Euromediterraneo, anche per sottolineare il tema di questa edizione “Generazione Culturale” che vuole celebrare la cultura come strumento di crescita, condivisione e partecipazione collettiva.

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Un obiettivo e un messaggio importante, gli eventi non solo come momenti di svago e di animazione ma come momenti necessari per la crescita culturale delle comunità. Per costruire società migliori. Altomonte c’è e continuerà ad essere un punto di riferimento culturale al servizio della cultura come ha sottolineato il sindaco Gianpietro Coppola. Il programma del Festival prosegue con un grande ritorno: il teatro classico. Martedì 6 agosto, con ingresso gratuito al Teatro Costantino Belluscio a partire dalle ore 21, arriva il primo dei due spettacoli prodotti dal Teatro Europeo Plautino, “Menecmi”.

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Un gigante del teatro italiano approda ad Altomonte con una delle opere teatrali più importanti dell’umanità. L’attore Massimo Venturiello è il protagonista di “Menecmi” di Plauto, per la regia di Cristiano Roccamo. Lo spettacolo arriva al Teatro Belluscio dopo aver fatto tappa, in prima nazionale, al Plautus Festival di Sarsina dove si tiene la più importante rassegna europea di teatro plautino. Venturiello (che al Plautus Festival partecipa per la tredicesima volta), è attore di grande esperienza, dal palcoscenico al piccolo e grande schermo, ha lavorato con i più importanti registi italiani ed è amato dal pubblico anche per la sua attività di doppiatore. Basti ricordare, su tutti, che è stato la voce italiana di Gary Oldman nei panni di Sirius Black nella saga cinematografica di Harry Potter oltre che di Bruce Willis in “The Jackal”.

In un atto unico, “Menecmi” rappresenta il più antico esemplare di commedia degli equivoci e racconta della scomparsa di Menecmo I avvenuta a Taranto, e del nuovo nome che viene dato a suo fratello gemello che sarà ribattezzato come Menecmo II. Menecmo I si ritrova ad Epidamno, dove diviene adulto, prende moglie e anche un’amante; i suoi loschi affari scivolano tranquilli e inosservati fino all’arrivo in città di Menecmo II, accompagnato dal suo servo Messenione. L’omonimia e l’aspetto identico dei due fratelli genera una serie esilarante di fraintendimenti, palesi al pubblico ma ignorati dai protagonisti, e per questo capaci ancor più di alimentare l’attenzione degli spettatori.

Mercoledì 7 agosto, sempre alle 21 e sempre al Teatro Costantino Belluscio con ingresso gratuito, sarà la volta de “Le Nuvole”.
Uno dei testi più importanti della storia del teatro sarà messo in scena sul palco del teatro Belluscio di Altomonte. La satira de “Le Nuvole” di Aristofane, nuova produzione del Teatro Europeo Plautino, è diretto da Cristiano Roccamo e vede in scena Simone Càstano e Gianluca D'Agostino ed è ritenuta una delle più belle opere teatrali antiche con al centro uno dei più classici temi propri delle commedie: il conflitto generazionale. Un anziano che lamenta i difetti delle nuove generazioni, incarnati nel figlio, che vanno a minare i valori tradizionali della pòlis. I due attori in scena, rimanendo perfettamente aderenti al testo aristofaneo, fanno rivivere un grande classico. Il continuo conflitto è tema attuale, vivido nella società di oggi. Senza rimandi al contesto contemporaneo il gioco di scena è costruito con la capacità interpretativa senza forzatura dei caratteri, tipico della commedia antica, ma grazie all'interpretazione e soprattutto al testo.

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