di EDOARDO CORASANITI
Un profilo falso per nascondere la vera identità, qualche parola dolce per convincere la sua esca a spogliarsi e masturbarsi in chat, il ricatto di diffondere le registrazioni.
E' così che matura il disegno criminoso di un uomo di 31 anni di Cosenza, accusato di violenza sessuale aggravata per averla commesso su un minore e atti sessuali con una minore di 14 anni e ora in carcere. In queste ore il Tribunale della Libertà, recependo il ricorso dell'imputato, valuterà la gravità indiziaria e i requisiti che hanno determinato l'arresto.
La dinamica degli episodi segue un iter talmente semplice quanto scioccante. L'uomo inizia a seguire un Instagram la dodicenne. Iniziano gli apprezzamenti fisici, il corteggiamento, le frasi che sono il preludio di quello che accadrà dopo.
I messaggi sono sempre più spinti, fin quando il 31 enne avvia una video chiamata da un'applicazione che ha fatto scaricare alla sua preda. Si spoglia, inizia a toccarsi le parti intime e si masturba mentre lei fa lo stesso.E' l'inizio di una seconda fase ancora più macabra e inquietante. Perché da quel momento l'uomo non fa altro che minacciare e ricattare la ragazza. Lo scopo è di costringerla a riprodurre nuovamente lo stesso agghiacciante spettacolo già prodotto, altrimenti quelle stesse immagini sarebbero andate a finire sul web. E non solo. Ci sono le minacce di far licenziare i suoi genitori dal posto di lavoro, di ucciderla, di rovinarle la vita.
Per quanto giovane, lei si rende conto della gravità della situazione e confessa l'accaduto ad un parente, che a suo volta allarma i genitori. E' lì che scatta la denuncia che porta alle indagini della polizia postale attraverso la collaborazione del social network.
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