Una 'ndrangheta che per fare sempre più affari al nord e conquistare nuovi spazi nell'economia ha cambiato veste, "ha vestito un abito nuovo", "presentabile", di fatto imprenditoriale, pur rimanendo fedele alla sua "consolidata fama criminale". E' questa la descrizione della cosca emiliana che emerge con maggior forza dalle 3.200 pagine della sentenza del processo Aemilia, che si è concluso a Reggio Emilia a ottobre con 118 condanne per 1.200 anni di carcere.
"Signor presidente, a Reggio Emilia siete tutti, nessuno escluso, sotto uno stadio di assedio e assoggettamento 'ndranghetistico che non ha eguali nella storia reggiana, nemmeno i terroristi erano arrivati a tanto". Sono le parole del pentito Antonio Valerio, pronunciate in udienza l'11 ottobre 2018 davanti ai giudici del processo 'Aemilia'. Lo stesso tribunale di Reggio Emilia ha scelto queste frasi come citazione emblematica, in apertura delle 3.200 pagine della storica sentenza".
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