P. C.
Dopo giorni di accese polemiche e di situazione tesa a livello internazionale - situazione che non ha riguardato soltanto Iran e Stati Uniti, ma anche i paesi delle vittime decedute a seguito dell'impatto del Boeing ucraino - è arrivata l'ammissione di colpa da parte di Teheran: "Lo abbiamo abbattuto noi per sbaglio" hanno asserito. Mohammed Zarif e Hassan Rouhani hanno espresso il loro dispiacere per quanto accaduto e fatto le condoglianze alle famiglie delle 176 vittime innocenti del volo dell'Ukraine Airlines.
Le vittime iraniane del volo sono state 82, le canadesi 63, le ucraine 11. svedesi 10, afghane 4, 3 britanniche e 3 tedesche. In un comunicato, due giorni fa, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, aveva annunciato indagini scrupolose per appurare la dinamica dei fatti. Stando a quanto dichiarato invece ora dal governo di Teheran, i militari iraniani avrebbero scambiato il velivolo ucraino per un aereo americano nemico, commettendo un tragico errore.
Anche Mosca ha preso posizione rispetto alla tragedia aerea, asserendo che l'Iran deve imparare dall'errore, sempre che le scatole nere confermino le varie dinamiche. Mike Pompeo, alla Casa Bianca, aveva parlato tra i primi della probabilità di un abbattimento del volo da parte delle forze iraniane, asserendo che non appena avrebbero avuto le prove certe, si sarebbero adottate le giuste misure. Alla luce di quanto ammesso ora da Teheran e di quanto emergerà dall'analisi delle scatole nere - che sarebbero già state consegnate al governo ucraino - si attende l'evoluzione della situazione internazionale tra i paesi coinvolti.
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