Aggredita dottoressa durante il suo turno di lavoro presso la Guardia medica di Cittanova, la condanna di Fimmg

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images Aggredita dottoressa durante il suo turno di lavoro presso la Guardia medica di Cittanova, la condanna di Fimmg


  27 ottobre 2025 13:30

Aggredita una giovane dottoressa durante il suo turno di lavoro presso la sede di continuità assistenziale di Cittanova (RC). La Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) di Reggio Calabria ha espresso la sua “più ferma condanna e la più profonda indignazione”  

"L’episodio di violenza non è stato solo definito come un crimine contro la singola professionista, ma come “un attacco a tutti coloro che, ogni giorno, dedicano la propria vita alla salute dei cittadini, spesso in condizioni di stanchezza e stress. ” La Fimmg ha espresso la sua totale solidarietà alla collega aggredita".

La continuità assistenziale non è una “terra di frontiera”

La nota della Federazione sottolinea con forza l’inaccettabilità di tali atti, ribadendo che “una postazione di continuità assistenziale non è una terra di frontiera dove il personale sanitario deve operare sotto la minaccia della violenza. ” 

Questo episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza dei medici e degli operatori sanitari, evidenziando le condizioni di rischio in cui troppo spesso si trovano a operare, specialmente nei servizi di guardia medica.

Richieste di sicurezza e certezza della pena

Di fronte a questo grave evento, la Federazione italiana medici di medicina generale di Reggio Calabria ha avanzato richieste ben precise alle autorità competenti, con l’obiettivo di trasformare la sicurezza negli ambienti sanitari da un’opzione a un “diritto fondamentale”.

Nello specifico, la Fimmg chiede:

  1. Applicazione rigorosa delle pene: Si sollecita l’applicazione “senza sconti delle pene previste per chi aggredisce il personale sanitario, affinché la certezza della pena sia un deterrente concreto.”
  2. Implementazione di protocolli operativi: La richiesta è di dotarsi di protocolli che proteggano i medici e gli operatori sanitari, “soprattutto in contesti ad alta tensione emotiva.”

La Fimmg ha inoltre assicurato che è “al fianco dell’Ordine dei medici per qualunque iniziativa dovesse decidere di intraprendere. ”


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