Aggressione ai sanitari all'ospedale di Lamezia, la solidarietà della Cisl

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  26 aprile 2025 16:14

La CISL Magna Grecia, con il segretario generale Daniele Gualtieri, la FP CISL Magna Grecia, con il segretario generale Antonino D’Aloi, e la CISL Medici Magna Grecia, con la segretaria generale Luciana Carolei, esprimono piena solidarietà ai medici e all'infermiera aggrediti presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme, tra cui alcuni professionisti cubani che operano nella nostra regione. Un episodio gravissimo, che ripropone con forza il tema della sicurezza nei presidi ospedalieri e, in particolare, nei Pronto Soccorso.

 

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«È inaccettabile - spiegano Gualtieri, D’Aloi e Carolei - che chi si adopera quotidianamente per salvare vite umane debba operare in condizioni di rischio per la propria incolumità. Occorre urgentemente ridurre le situazioni di pressione e tensione, innanzitutto incrementando gli organici del personale, e rafforzare i presidi di sicurezza, superando la logica, purtroppo ancora diffusa, di affidarsi esclusivamente a personale volontario. Servono vigilanza armata e professionale, in ogni presidio di emergenza-urgenza, per garantire reale tutela agli operatori sanitari e ai cittadini».

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La Cisl giudica positivamente la notizia dell’approvazione del bilancio 2024 dell’ASP di Catanzaro, che certifica una riduzione dell’indebitamento e un incremento delle prestazioni offerte, come testimoniato anche dal miglioramento dell'attività dell'Ospedale di Lamezia Terme. Un risultato che dimostra come, pur tra mille difficoltà, si stiano compiendo passi avanti nella direzione di un servizio sanitario più efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini.

 

Tuttavia, il sindacato ribadisce con forza che la normalizzazione amministrativa deve accompagnarsi a un’accelerazione concreta sulle questioni prioritarie, a partire dalla riduzione delle liste d’attesa, che continuano a penalizzare l’accesso alle cure, e il potenziamento degli organici, in particolare nelle aree più esposte alla pressione assistenziale.

 

«Non si può parlare di diritto alla salute - concludono Gualtieri, D’Aloi e Carolei - se non si garantiscono accessibilità, qualità delle cure, ma anche sicurezza. Difendere chi cura, garantire ambienti di lavoro sicuri, ridare piena dignità ed efficienza al nostro sistema sanitario: queste devono essere le priorità per una sanità che voglia essere davvero al servizio dei cittadini, e in particolare dei più fragili. Su questi temi, è bene evitare ogni forma di demagogia: bisogna piuttosto affrontare i problemi con spirito di dialogo, di partecipazione e di responsabilità condivisa, perché solo così si possono costruire soluzioni serie e durature».

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