Aggressioni agli operatori dell'ospedale di Lamezia Terme, l'Anaao Assomed: "Ingiustificabili episodi di violenza. Protestassero con burocrazia e politica"

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images Aggressioni agli operatori dell'ospedale di Lamezia Terme, l'Anaao Assomed: "Ingiustificabili episodi di violenza. Protestassero con burocrazia e politica"
Filippo Maria Larussa, segretario regionale Anaao Assomed
  06 febbraio 2020 15:57

"L’Anaao Assomed esprime la più convinta e profonda solidarietà alla collega dell’unità operativa di Pediatria (LEGGI QUI) e alla collega del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme oggetto di inqualificabili ed ingiustificati episodi di violenza fisica o verbale durante l’espletamento della loro funzione. Attività che già avviene in condizioni di intollerabile disagio costringendo gli operatori a turni massacranti e ad uno stato di stress psico-fisico oltre ogni limite". Lo afferma il segretario regionale dell'Anaao Assomed Filippo Maria Larussa.

"Se al danno si aggiunge la beffa di essere anche umiliati e vilipesi solo perché non si riesce a garantire con la pretesa celerità servizi, che non sono quelli di offrire un bene di consumo o una bevanda calda ma di definire un complesso iter diagnostico e terapeutico senza dover soggiacere alla pressione psicologica di parenti infuriati per l’attesa, si capisce come stia saltando il sistema della relazione medico paziente. Questi episodi si ripetono ormai giornalmente ed il Parlamento si trastulla in altre faccende affaccendato senza approvare in via definitiva il disegno di legge che tutela gli operatori sanitari inspiegabilmente fermo da oltre un anno in un assurdo ping pong fra le due Camere", prosegue Larussa.

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"La versione fornita da una persona presente all’episodio - prosegue l'Anaao Assomed- appare ancor di più risibile: derubricare a semplici “attimi di tensione” un gesto di violenza, che peraltro ha turbato senza alcun motivo la serenità dei piccoli pazienti e degli operatori che prestavano loro le adeguate cure, è sinonimo di scarsa considerazione del lavoro straordinario di tanti colleghi che sacrificano all’impegno professionale, e senza alcun riconoscimento economico aggiuntivo, la vita e gli affetti familiari ai ritmi ormai insostenibili della professione. Chi rivendica, a torto o a ragione, il diritto ad essere informati per regolarsi cosa fare, evidentemente non sa che le strutture ospedaliere calabresi non sono nemmeno dotate degli strumenti in video o in voce per fornire queste informazioni (che comunque escluderebbe l’urgenza!). E se proprio volessero dare sfogo alla loro voglia di reclamare lo facessero con uguale veemenza alla porta di quella burocrazia inetta ed inefficiente, che non risponde ad alcuna richiesta di migliorare le condizioni di lavoro e alla porta della politica regionale e nazionale come sempre preoccupata solo di tutelare prebende e privilegi".

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