di GABRIELE RUBINO
Lontani dai riflettori, "occupati" quasi integralmente dall'emergenza Covid-19, al Comune di Catanzaro blandamente si prova a far ripartire l'attività politica. Dalla certificazione della pandemia ad oggi, il Consiglio comunale si è riunito soltanto una volta. Gli eletti catanzaresi protetti dalle mascherine sono dovuti andare in Aula (quella di Palazzo di Vetro della Provincia) per prorogare, al netto dei pesanti rilievi del MEF, il contrattone per salvaguardare i dipendenti della Catanzaro Servizi. Tutto questo mentre vige il lockdown delle cinque commissioni consiliari permanenti. Le uniche eccezioni sono state un paio di riunioni sulle politiche sociali e appunto una seduta congiunta per affrontare il bubbone della partecipata prima dell'Assemblea del primo aprile.
Il presidente Polimeni aveva infatti prima sospeso le commissioni dal 13 al 25 marzo e poi (con una nota del 24 marzo) "fino a data da destinarsi". Una decisione non accolta benissimo da un nutrito gruppo di consiglieri che ha dubitato di tale potestà in capo al presidente del Consiglio comunale. Fatto che ha provocato non pochi malumori (e discussioni dai toni accesi). Sta di fatto che da giorni, ed oggi c'è stato un confronto sul tema, si sta tentando di arrivare al compromesso di "riaprire" le commissioni. Dalla presidenza sarebbe arrivata la proposta di acconsentire alle sedute su "temi urgenti" e "prediligendo le riunioni online". Ossia, chi ha il computer "partecipa" alla seduta della commissione da casa (o comunque a distanza), chi non può non ha la disponibilità potrà farlo anche "fisicamente" nella sala Concerti di Palazzo De Nobili mantenendo le distanze di sicurezza. Ma l'accordo non è stato ancora perfezionato perché la discrezionalità sull'urgenza dei temi da trattare di fatto veniva fatta cadere sui presidenti delle commissioni. Non esattamente una posizione "agiata", visto il trauma per l'inchiesta della Procura di Catanzaro per cui risultano indagati 29 consiglieri (5 si sono poi dimessi) su 32. Così si deciderà domani.
L'ipotesi che potrebbe far superare l'impasse è quella di stabilire un calendario di sedute programmate (veramente urgenti) che passi dal vaglio della conferenza dei capigruppo. Fermo restando la modalità online, con l'opzione fisica per chi non ha i mezzi per partecipare alle sedute di commissione da remoto. Di certo, dovrà essere rispettata la scadenza di fine aprile per l'approvazione del bilancio e poi, fanno sapere dal Comune, c'è da programmare l'attività "post-Coronavirus". Le commissioni quindi si preparano a "riaprire".
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