
Una cerimonia intensa, molto sentita e partecipata da migliaia di persone ha avuto luogo mercoledì presso il rinomato santuario diocesano della Vergine Immacolata, Nostra Signora dello Scoglio, fondato da Fratel Cosimo, oltre mezzo secolo fa. Nel giorno a cui è dedicata la memoria di san Giovanni Paolo II° è stata celebrata la santa Messa ed esposta una sua preziosa reliquia di primo grado, custodita nel santuario, a cui ha fatto seguito la benedizione e il bacio della stessa, da parte dei numerosi pellegrini giunti appositamente. La reliquia venne donata, nel mese di giugno 2018, dalla Chiesa polacca a fratel Cosimo e al santuario, per la profonda devozione nutrita dall’eroico popolo dell’est Europa verso Nostra Signora dello Scoglio. A riceverla, all’epoca, in Polonia, dal segretario particolare del Santo Padre, il cardinale Stanisław Dziwisz, monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri – Gerace, accompagnato dal sindaco di Placanica, avvocato Antonio Condemi, e dal coordinatore generale del Santuario, dottor Giuseppe Cavallo. Il prezioso ‘dono’, sottolinea quel ‘filo misterioso’ speciale che ha sempre legato il Santo Padre Giovanni Paolo II al mistico fratel Cosimo, per la profonda devozione mariana che ha segnato la vita di entrambi fin dalla giovane età. Tra l’altro, in Polonia, sono nati tanti gruppi di preghiera dedicati alla Vergine Immacolata N.S. dello Scoglio. Mercoledì, nel corso del pomeriggio di preghiera, si è verificato un evento miracoloso, che ha avuto quale protagonista monsignor Giorgio Costantino e che lui ha raccontato al momento dell’omelia, da lui stesso pronunciata, durante la santa Messa. L’alto prelato reggino, che vanta una profonda e lunga amicizia con san Giovanni Paolo II°, e la cui esperienza è segnata da alcuni eventi anche personali, che lo hanno molto legato al papa polacco, ha espresso che poco prima di avviarsi, con gli altri sacerdoti ha espresso: “Il primo incontro con san Giovanni Paolo, ricordo bene, è avvenuto il 28 luglio 1978, io ero andato a Milano e con un vetrino in mano che fotografava la terribile verità: un tumore che aveva mio fratello al cervello. All' aeroporto incontro un vescovo, aveva due valigie in mano, sembravano pesanti e io e mi offrii di aiutarlo, ma lui mi disse: “No, le valigie le porto io, sono forte”. Siamo saliti sull' autobus, ci siamo seduti vicini, gli ho chiesto da dove venisse e disse di essere il vescovo di Cracovia. Non sapevo neanche dove si trovasse quella città. Comunque gli raccontai che stavo portando il vetrino da un oncologo perché mio fratello aveva un tumore terribile nella testa e lui toccandomi la spalla mi disse: “Tuo fratello guarirà”. Una conoscenza che si rafforzerà qualche tempo dopo, quando don Giorgio scopre che ‘quel vescovo di Cracovia è diventato pontefice: “Dopo qualche anno”- ha raccontato, infatti, - “l’ho ritrovato, in Vaticano, dove ero stato chiamato per fare da portavoce al Sinodo dei vescovi e, quindi, tutti i giorni mi trovavo con Giovanni Paolo Il che mi invitava spesso a pranzo o a cena. Era una persona scherzosa, ma quando era in preghiera sembrava fosse fuori dal mondo, pregava veramente e già si vedeva la sua santità.
Un giorno, osando, gli dissi: “Mi deve regalare il suo rosario”. Papa Giovanni II, mise la mano in tasca e subito me lo diede. L' ho portato sempre con me, anche questa sera lo avevo con me. Purtroppo, a furia di usarlo, piano piano si era consumato, infatti avevo perso anche un po' di grani. Ma io l’ho sempre conservato e, straordinariamente, quando stasera, prima della Messa, l’ho preso in mano, l’ho trovato perfettamente integro e nuovo, come quando il santo Papa me lo ha regalato. Perché”- ha esclamato rivolgendo a fratel Cosimo presente nei pressi del sagrato - l' ho trovato integro? Fratel Cosimo, perché? Mancavano dei grani, i miei fedeli lo sapevano, lo vedevano mezzo rotto. Stasera il mio rosario è tutto intero e nuovo!”. Un evento miracoloso, sottolineato dal lungo applauso dei fedeli presenti, che hanno ascoltato il racconto del sacerdote commossi, prima di ricevere, a conclusione della celebrazione eucaristica, la speciale benedizione con la preziosa reliquia e avere avuto l’occasione anche di baciarla.
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