Al Teatro Comunale la prima nazionale del docufilm ‘Le parole non bastano’ ideato e diretto da Silvio Valzani

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images Al Teatro Comunale la prima nazionale del docufilm ‘Le parole non bastano’ ideato e diretto da Silvio Valzani

  16 marzo 2025 08:50

di FRANCESCO IULIANO

Emozione, soddisfazione ma anche un po’ di ansia. C’era tutto questo sui volti dei protagonisti all’inizio della mattinata che ha sancito il debutto, in prima nazionale, del docufilm ‘Le parole non bastano’ ideato e diretto da Silvio Valzani.

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La pellicola, ispirata al libro ‘La Tazzina della Legalità’ edito da Giacovelli editore, è stata proiettata nelle sale del cinema Teatro Comunale di Catanzaro, con la presenza in sala degli autori. 

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Iniziato nel novembre del 2023, il progetto è stato sviluppato in collaborazione con l'associazione culturale La Tazzina della Legalità, presieduta da Sergio Gaglianese. In platea, gli studenti provenienti dagli istituti scolastici della città e della provincia.

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“Ci fa piacere  - ha detto Sergio Gaglianese in apertura, affiancato sul palcoscenico dalla curatrice del libro, Mary Troiano - constatare la presenza di tanti giovani. Una conferma che il nostro lavoro ed il nostro impegno non solo merita di essere raccontato, ma che le generazioni future sono pronte ad ascoltare ed a riflettere su un tema così rilevante com’è quello della legalità. L’incontro con gli studenti è un momento fondamentale, perché sono loro i veri protagonisti del cambiamento sociale. Speriamo che il docufilm possa stimolare il loro pensiero critico ed il loro impegno attivo”.

Una presenza, quella degli studenti, resa possibile grazie al lavoro ed all'impegno di Piervincenzo Gigliotti.

La proiezione è stata preceduta dai saluti istituzionali dell’assessore comunale alla Cultura, Donatella Monteverdi, del magnifico rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovanni Cuda, dei rappresentanti degli ordini professionali, dal presidente di Confassociazioni Calabria, Peppino Mariano, dal giudice Gabriella Reillo.

In sala, con i componenti dell’associazione, anche alcuni protagonisti del docufilm. C’era la testimone di giustizia Piera Aiello, le ‘vittime’ di giustizia, Marco Sorbara e Mauro Esposito, l’amministratore delegato della Guglielmo caffè, Matteo Tubertini, l’ex caposcorta del giudice Paolo Borsellino, Nicola Catanese, l’ex staffetta  di volante al dispositivo di scorta del giudice Giovanni Falcone, Mimmo Scordino, l’imprenditore Raffaele Fazio.

Presente anche mamma Lina, con il giovane Francesco Pio vittima, nei giorni scorsi, di bullismo da parte di due ragazze.  

Dopo le testimonianze in video, sul palcoscenico sono saliti alcuni dei protagonisti del docufilm. Storie che hanno catturano l’attenzione dei ragazzi e non solo. Racconti carichi di emozione come quello di una giovane Piera Aiello da Partanna, di Mauro Esposito da Torino e di Marco Sorbara, arrestato da assessore regionale in Valle d’Aosta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa che, privato della libertà, ha resistito per 909 giorni prima di essere assolto in Cassazione. Da uomo cambiato, Marco Sorbara oggi porta la sua storia nelle scuole e negli Istituti penitenziari.

Nella mattinata, anche momenti di musica a cura del maestro Matteo Belpanno, degli studenti Lorenzo Maiolo ed Alessandro Pasquino, che hanno scritto ed interpretato la sigla del docufilm,  di arte, con le foto di Eliana Godino autrice  del libro  ‘Ritratti del Sud’, di spettacolo con le ragazze dell’Istituto comprensivo ‘Guzzo’ di Tiriolo coordinate dalla docente Colacino. 

“Sobrio e volutamente privo di effetti cinematografici - ha detto Silvio Valzani in chiusura della mattinata (nella foto con Mary Troiano) -, il documentario ha raccolto  le storie con la libera espressione delle persone coinvolte, senza voler assumere i toni di una inchiesta giornalistica, ma offrendo allo spettatore una assoluta libertà di giudizio. L'itinerario di viaggio ha fatto tappa per le riprese in varie regioni, da sud a nord, a dimostrazione del fatto che i fenomeni illegali e, in particolare quelli di matrice mafiosa, si estendono ben oltre il territorio calabrese. Una terra splendida, conosciuta per la cultura e la sua ospitalità.

Il risultato della prima nazionale del docufilm, è stato un segnale positivo per l’impegno delle nuove generazioni nel sostenere cause importanti e nella riflessione su temi che riguardano il presente ed il futuro della società. Con la presenza attiva di studenti ed il supporto di associazioni come ‘La Tazzina della Legalità’ - ha concluso - questo appuntamento ha dimostrato quanto sia fondamentale continuare a parlare di educazione ed inclusione, soprattutto per un pubblico giovane e desideroso di cambiamento”.

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