Al via il Progetto "Coltivatori di emozioni" della cooperativa Agrama a Belcastro

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Il tavolo dei relatori alla presentazione del progetto Coltivatori di emozioni
  10 febbraio 2020 14:11

Nel titolo del progetto della cooperativa “Agrama”, “Coltivatori di emozioni”, c’è già tutto. C’è l’aspirazione di proporre un modello di imprenditoria etica e di inclusione sociale insieme, ma anche di far emergere le potenzialità di un territorio, quale quello di “Fieri” a Belcastro, a forte vocazione agricola e turistica.

A dare l’avvio al progetto, che ha ottenuto il finanziamento dalla Chiesa Valdese con i proventi dell’otto per mille, sono stati proprio coloro che il progetto l’hanno ideato e curato, sulla scorta dell’esperienza acquisita sin dal 2011 con l’associazione “L’Alveare”, nata dall’intuizione di un gruppo di famiglie che volevano offrire possibilità diverse ai propri figli con disabilità intellettiva.

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I presenti all'incontro

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La presentazione del progetto, avvenuta sabato mattina alla presenza dei ragazzi e dei loro familiari, dei soci, dei rappresentanti del CSV di Catanzaro, del commissario prefettizio di Belcastro, Antonio Calenda, e del sindaco di Botricello, Michelangelo Ciurleo, è stata così l’occasione per ricordare l’impegno della cooperativa “Agrama”, nata in seno all’associazione L’Alveare.

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A ripercorrere le varie tappe ci ha pensato Guglielmo Merazzi, memoria storica della realtà associativa nonché presidente della cooperativa Agrama, che, dopo aver espresso la propria gratitudine ed il proprio ringraziamento alla Chiesa Valdese per l’accordata fiducia, ha descritto i vari momenti che hanno portato all’assegnazione in comodato d’uso gratuito dell’imponente struttura di “Fieri” di Belcastro da parte dell’amministrazione provinciale.

Da allora l’impegno della cooperativa è cresciuto, alternando l’attività legata ai ritmi dell’agricoltura ed al recupero dei prodotti tradizionali dell’antica qualità di grano Cappelli, a quella teatrale, volta al potenziamento delle capacità comunicative e di relazione di gruppo, nonostante le numerose e reiterate battute d’arresto che hanno fatto seguito agli inspiegabili furti subiti (non ultimo, e paradossale, il furto dell’antifurto, ovvero di tutte le telecamere installate). E c’è voluta l’approvazione del progetto da parte della Chiesa Valdese per dare nuova linfa alla cooperativa, finalizzata ad attivare percorsi sperimentali, di trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti ricavati dalla coltivazione dei terreni che circondano l’ampia struttura, di cui siano gli stessi ragazzi a beneficiarne in una prospettiva lavorativa. Ma il progetto contiene in sé anche un aspetto educativo e di rispetto della legalità, come ha puntualmente messo in evidenza il direttore del CSV di Catanzaro, Stefano Morena: “Questo posto è patrimonio dell’intera comunità, e in quanto tale deve poter rafforzare i legami con il territorio per esprimere al meglio le sue enormi potenzialità”. A dargli man forte il commissario Calenda, facendosi promotore di un incontro a breve con la comunità di Belcastro di cui “Fieri” è parte, ed il sindaco Ciurleo, che in omaggio all’attività teatrale si è impegnato a concedere la sala convegni del comune di Botricello per la messa in scena della commedia di De Filippo “La fortuna con la F maiuscola”, alla quale i ragazzi stanno lavorando da mesi.

Un’inversione di tendenza, quindi, che aiuta a crescere i ragazzi più in difficoltà, ma che al tempo stesso restituisce alla collettività una zona altrimenti lasciata all’incuria, al degrado ed all’appropriazione indebita. E che permette ai fondatori della cooperativa di realizzare quel sogno che da anni, tra mille sacrifici e delusioni, li ha portati fin qui.

 

                                                                                              

 

 

 

 

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