di MARCO VALLONE
Si è conclusa ieri sera la stagione teatrale di AMA Calabria, con lo spettacolo “Il viaggio del papà”, commedia che Maurizio Casagrande (attore noto al grande pubblico anche per le sue collaborazioni, tra gli altri, con Vincenzo Salemme, Christian De Sica e Sergio Rubini) ha scritto insieme a Francesco Velonà. Il palco del Teatro Comunale di Catanzaro ha visto protagonista una storia su un rapporto tra padre e figlio, un rapporto complicato da differenti visioni della vita che si è intrecciato con elementi di comicità, di piacevole divertimento, unito a momenti di riflessione sul futuro del pianeta. La risata mescolata all'impegno sociale è parsa essere la chiave di volta del surreale viaggio dei due attori principali.
Non solo comicità e pensieri impegnati, però, in questo spettacolo. E' d'obbligo anche rilevare gli ottimi spunti artistici, sia di stampo musicale, cantato, sia per quel che concerne la parte più coreografica, di danza. Una commedia con sprazzi di musical che, unito al forte impegno sociale ricercato dagli autori, ha catturato il pubblico catanzarese, divertendolo senza dimenticare di lasciare una pulce ambientalista nell'orecchio. Il tarlo che deve smuovere il pensiero e non limitare la risata a un momento fugace che lascia il tempo che trova: Maurizio Casagrande è più ambizioso. Prova a far ridere ma anche a fare attivare i neuroni.
Così Geppy, il papà interpretato da Maurizio Casagrande, è un imprenditore nel mondo della plastica che deve rapportarsi con un figlio idealista, ambientalista, interpretato da Michele Capone, che lo porta a fare un viaggio a causa del desiderio spasmodico di vedere l'aurora boreale. Il conflitto tra i due personaggi non è solo un fisiologico scontro di visioni tra persone di età differenti: al centro della disputa si vedono gli aspetti superficiali ma anche pragmatici del padre che si scontrano con quelli sinceramente idealisti, ma a volte ai limiti del complottismo e dell'ingenuità, del figlio. La sensazione è quella di avere a che fare con due mondi dei quali né l'uno né l'altro parrebbe essere completamente giusto o sbagliato: la riflessione va sulla complessità, su come in fondo la strada migliore potrebbe trovarsi nel mezzo delle due visioni, in uno scontro dove non è tutto bianco o tutto nero. E' il chiaroscuro che domina, in una sorta di logica da “in medio stat virtus”.
Nel viaggio, ad ogni modo, qualcosa va storto. I protagonisti si ritroveranno naufraghi in un'isola sconosciuta, fatta interamente di plastica, nella quale il padre riuscirà a comprendere meglio gli ideali del figlio, acquisendo consapevolezza del probabile disastro ambientale in cui l'umanità rischia di catapultarsi se non cambia qualcosa nel suo modo di agire e concepire il mondo. Un essere sovrannaturale, interpretato dalla brava cantautrice Ania Cecilia, invocherà il loro aiuto per non morire, attraverso la magia della musica.
Vale la pena richiamare anche la simpaticissima interpretazione, da parte di Giovanni Iovino, del pupazzo di plastica creato sull'isola da papà Geppy (Casagrande). Un evidente omaggio a Pinocchio. Senza dimenticare le ottime performance artistiche danzanti di Arianna Pucci.
Non sappiamo se una commedia teatrale possa salvare il mondo, incidere sulle politiche di surriscaldamento del pianeta, sull'innalzamento delle temperature, sull'eccessivo consumo di plastica, sullo scioglimento dei ghiacciai, sul buco nell'ozono. Quel che è certo è che quello portato in scena da Maurizio Casagrande appare come un tentativo di diffondere un'idea, di produrre la propria visione di cultura, nel segno di un messaggio inequivocabile che l'attore ha voluto rilanciare alla fine dello spettacolo: quando una madre non sta bene, i suoi figli farebbero di tutto per cercare di farla stare meglio. E allora, è l'invito degli autori dello spettacolo, se la Terra fosse da considerare come la mamma dell'umanità, bisognerebbe fare il possibile per aiutarla. Per salvarla.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736