AMARCORD. Le note di Sasà Monizza per far rinascere il sogno di Catanzaro e della sua Belle Epoque al bar Imperiale

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images AMARCORD. Le note di Sasà Monizza per far rinascere il sogno di Catanzaro e della sua Belle Epoque al bar Imperiale
Venturino Lazzaro e Sasà Monizza

Al Circolo Placanica la città si ricorda così: "Era bella dentro e fuori, c’era vita, ogni sera improvvisavamo, suonavamo, la gente era felice”

  05 febbraio 2020 19:29

 di MASSIMO PINNA

“Senza storia non siamo niente, non andiamo da nessuna parte. Per ridare speranza alla nostra città, e salvarne dei pezzi importanti come il bar Imperiale, dobbiamo ripartire dalla nostra storia. E Sasà Monizza è anche la nostra storia”.

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Belle le parole per la presentazione di questo incontro cittadino con un pezzo importante di Catanzaro, che ha usato il dottor Venturino Lazzaro, presidente del circolo culturale Placanica. Tante persone, tanti volti noti, di ieri, di oggi, chissà forse anche di domani. Una serata di spessore, certo, ma anche di amarcord, unita ad un convitato di pietra, un non detto che ha permeato tutta la sala. La speranza di far tornare Catanzaro al livello che merita.

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La città ha personaggi di un tale livello che ancora oggi emanano odore di storia, di grande storia. E quando si creano i comitati per salvare, oggi il bar Imperiale, ieri il teatro Comunale, come altri pezzi di città, e domani chissà a chi toccherà, ecco che diventa dirimente, esiziale, conoscere cosa è Catanzaro, da Bisanzio ad oggi, passando per i tanti punti e luoghi di memoria collettiva e di storia condivisa. In questo caso, di una pagina bella, unica, frizzante, indimenticabile.

L’epopea musicale della famiglia Monizza che si lega a quell’immagine di un corso di Catanzaro che da piazza Roma, passando dal bar Imperiale e dalle sue serate di musica e ballo con l’indimenticabile cantore Manlio Ferri, arriva fino al San Giovanni. Sasà Monizza, ha raccontato di una città dove la vita pullulava.

“C’era vita, ogni sera - ha detto - improvvisavamo, suonavamo, la gente era felice, la città era bella dentro e fuori”.

Ma laddove c’è stata vita, grande vita, ci può e si deve ritornare ad una certa ‘grandeur’ che è nelle corde, nell’anima profonda di Catanzaro. Interventi, video, e tanti sguardi, saluti, interessi comuni. E quando in sala è risuonata la musica di Sasà Monizza, per un attimo tutti si sono ritrovati idealmente al bar Imperiale a sentire la musica del “concerto Monizza”, così si chiamava questo band storica.

Che tra un piano bar ante litteram e un’orchestra vera e propria ha rappresentato, rappresentato un pezzo unico del panorama musicale. Certamente un pezzo unico di storia di Catanzaro.

Che il circolo Placanica, ha voluto regalare con questa serata alla memoria condivisa della città. Per ripartire, con basi solide.

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