di CARLO PETRASSI
"Da cittadino rendese e da ex consigliere comunale della città voglio ringraziare l’on. Alfredo Antoniozzi per la lucida analisi politica fatta sull’operato dell’amministrazione Manna, giudicata dallo stesso negativamente sul piano politico.
Condivido anche la critica indirizzata alla maggior parte dei partiti politici di destra e di sinistra, rei di non aver preso posizione sullo scioglimento per mafia del comune di Rende. Questi partiti, a suo dire, sono stati incapaci di distinguere tra giudizio politico e operato giudiziario.
Non è la prima volta che l’on. Antoniozzi mostra attenzione per la città di Rende, cosa che dovrebbe essere scontata essendo Rende una città che fa parte del suo collegio elettorale.
Purtroppo però questo interesse per il proprio territorio di appartenenza, come dimostrano molti suoi colleghi parlamentari, non è sempre scontato come sarebbe logico che fosse. L’attuale sistema politico italiano, infatti, si avvale di una legge elettorale che più che favorire l’incontro tra gli eletti e le istanze e gli interessi dei cittadini del territorio di riferimento favorisce la sudditanza degli eletti alle “lobby partitiche romane” che al momento opportuno decidono chi deve o meno ricandidarsi in un determinato collegio elettorale. Il risultato di questo perverso sistema è l’allontanamento della gente dalla politica a causa di un evidente corto circuito tra elettori ed eletti.
Dico questo perché dell’analisi dell’on. Antoniozzi ritengo invece non condivisibile la conclusione, in particolare nella parte in cui dichiara il civismo “morto e sepolto”.
Mi chiedo a quale civismo si riferisca l’on. Antoniozzi: al famigerato civismo rendese di Manna o al civismo autentico?
Starei più attento a liquidare frettolosamente la funzione del civismo autentico, in quanto questo nasce per rispondere all'incapacità dei partiti nazionali di dare risposte ai territori dando sfogo a esigenze di democrazia.
Questa incapacità dei partiti continua a sussistere e probabilmente si è addirittura aggravata, se è vero com’è vero che oramai si reca a votare per le elezioni politiche e amministrative meno del 50%/40% dei cittadini.
Non prendere in considerazione questo dato riabilitando sic et sempliciter i partiti tradizionali senza che nulla sia cambiato nel sistema politico per giustificare un loro legittimo ritorno, può essere l’ennesimo errore politico fatale per la democrazia.
L’autentico civismo, la formazione di GRUPPI politici locali che si può immaginare all’orizzonte come risposta alla crisi dell’attuale sistema politico italiano può essere vista anche nella nostra realtà rendese come una risposta alle reali esigenze del nostro territorio favorendo anche, perché no, un percorso più consapevole, più condiviso e democratico per arrivare ad una eventuale costruzione della città unica.
Assistiamo invece all’operato di alcuni partiti che mettono in campo metodi antidemocratici , politicamente violenti, irrispettosi della storia e della cultura di una città colta e laboriosa qual è Rende".
*Presidente de “La Terza Rende”
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