Anche Crotone ha una sede Cicas: sarà presieduta da Francesco Sarcone

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Francesco Sarcone Cicas Crotone
  02 settembre 2019 16:54

La C.I.C.A.S. “Confederazione imprenditori commercianti artigiani turismo servizi” da oggi è presente anche nella Provincia di Crotone. "Il nostro know-how quale modello di sviluppo, è rappresentato da una collaudata esperienza e organizzazione, a sostegno di imprenditori, Commercianti, artigiani, del Turismo e dei Servizi. In questo momento particolare, - si legge in una nota stampa del responsabile C.I.C.A.S  della provincia di Crotone Francesco Sarcone - tutti i settori imprenditoriali, del commercio e dei servizi, e il mondo dei liberi professionisti, attraversano una profonda crisi per non dire una fase di smantellamento, più marcato oggi al sud ed in particolare nella provincia di Crotone, ove le regole e i diritti, il sostegno all’impresa, la sicurezza, la tutela non esistono e le istituzioni locali, provinciali e regionali hanno lasciato al loro destino, fatto di sfruttamento economico e giuridico. La nostra Confederazione si pone a garante di tutti settori interessati ponendosi come obiettivo, il monitoraggio di tutti gli abusi e del male affare che gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i servizi e tutto il mondo del turismo subiscono in silenzio".

Francesco Sarcone prosegue comunicando che "la nostra prima iniziativa sarà quella di somministrare un questionario di 10 domande in forma anonima, per poter capire da dove realmente iniziare per aiutare concretamente questi settori. Tutti i giorni si avverte una forte preoccupazione per l’attuale crisi finanziaria e per l’aumento indiscriminato di imposte e tributi anche a livello locale che sta generando un crollo dei consumi e di conseguenza degli stessi fatturati. Non si può più aspettare, è necessaria una presa di posizione forte che coinvolga tutti, per discutere e pianificare un progetto di rilancio e di coinvolgimento progettuale che ridia forza e vitalità a tutti i settori. Le esigenze degli Enti Locali che aumentano indiscriminatamente i tributi a carico di questi settori non sono giustificati senza una ricaduta in termini di progetti, servizi ed investimenti. Basta con gli aumenti indiscriminati, che aumentano il disagio conclamato da situazioni nazionali che hanno portato alla chiusura centinaia d’imprese con ripercussioni importanti anche sull’occupazione dipendente. Salta agli occhi di tutti che la stagione estiva, anche quest’anno è durata 20 giorni circa, lasciando l’amaro in bocca a tutti gli imprenditori, artigiani, commercianti, servizi e a tutto l’indotto".

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A tal fine, la C.I.C.A.S., che fà dell’analisi dei contesti, il volano di una progettualità a sostegno e rilancio di tutti i settori, presenterà a giorni un "Progetto Sperimentale Finalizzato al Turismo" che consegnerà ai Comuni: di Crotone, Cutro, Isola C.R., Cirò...e a Cotronei… "Pertanto tutti gli Enti Locali, Invece di aumentare le imposte e quant’altro con molta facilità, farebbero bene a tagliare quelle tante spese futili che nella pratica si tengono in virtù dei tributi versati con fatica dai nostri imprenditori, artigiani e commercianti". Nel contempo le banche continuano a remare contro e i dati parlano chiarissimo: mai così male come negli ultimi 20 anni con una diminuzione esponenziale del credito ed un aumento indiscriminato dei tassi di interesse. "Non a caso - si legge ancora -  siamo la provincia che paga i tassi più alti in Italia su un credito dato a spot. In Calabria e nella provincia di Crotone in particolare le imprese sui finanziamenti in media pagano circa il 3% di spread in più, quindi è come se ci fosse un’altra gravosa tassa aggiuntiva da pagare per ottenere della liquidità ed inoltre ne  viene   meno la qualità e la competitività, ma non basta, perché se da un lato le imprese hanno difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito, dall’altra c’è il ben più vasto tema dei tempi di riscossione dai rispettivi clienti, tutti in aumento negli ultimi mesi e anni. Questa situazione ha portato molti istituti di credito a ridurre o meglio eliminare i prestiti soprattutto a quelle realtà produttive nostrane a prescindere dalla loro affidabilità! Costringendo alla chiusura settori imprenditoriali, commerciali storici e importanti della nostra Provincia. Registriamo quotidianamente esempi concreti".

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"A tal proposito noi della C.I.C.A.S.,  - conclude - ci rivolgeremo immediatamente al Governo Nazionale e della Regione Calabria, affinché si attivi un tavolo permanente per studiare una serie di misure atte a riprendere un rapporto normale col “sistema credito” e dei servizi, che a suo tempo ha dato molto aiuto alle imprese, o altre misure per far uscire le imprese e i piccoli commercianti da questo grande momento di difficoltà. Qui si rischia di far sparire tutto un sistema produttivo che fino ad oggi ha creato, suo malgrado, ricchezza ed occupazione. Questo continuo silenzio delle Istituzioni deve far riflettere i nostri imprenditori, artigiani, commercianti e le famiglie dei loro dipendenti che sono rimasti veramente soli.  Speriamo che qualcosa si muova, in caso contrario ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, gli imprenditori, i liberi professionisti, le imprese, gli artigiani, commercianti e i dipendenti tutti sapranno ben valutare i comportamenti di coloro i quali si ricordano di loro solo nelle campagne elettorali sempre con le stesse false promesse”

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