Annullate dal Tribunale del Riesame altre due misure cautelari dell'operazione Rinascita Scott (I NOMI)

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Annullate dal Tribunale del Riesame altre due misure cautelari dell'operazione Rinascita Scott (I NOMI)
Il Tribunale di Catanzaro
  02 gennaio 2020 18:30

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato la misura cautelare personale della custodia in carcere applicata nei confronti di Michele Fiorillo.  detto “Zarrillo”, di Piscopio. A Fiorillo viene contestato il reato di concorso in estorsione con Paolino Lo Bianco.  Zarrillo resterà in carcere perché coinvolto nell'operazione "Rimpiazzo". 

Annullata anche l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Emiliano Palamara, 48 anni, di Parghelia, difeso dall’avvocato Filippo Accorinti. Palamara, in concorso con Francesco Pungitore, è accusato del reato di estorsione aggravata dalle finalità mafiose ai danni di Roberto Mazzocca, gestore del ristorante “Texas F2” di Parghelia. Quest'ultimo sarebbe sarebbe stato costretto a fornire a Palamara consumazioni quotidiane di alcolici ed altro per un importo di 70 euro giornaliere.

Fiorillo è finito tra i nomi dell'operazione "Rinascita-Scout" guidata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che il 13 dicembre 2019 ha portato all'arresto di 334 persone e 416 indagati (LEGGI QUI I NOMI DEGLI ARRESTATI).

L'indagine, che ha avuto un eco nazionale, ha portato alla luce le presunte responsabilità della cosca di 'ndrangheta riferita al boss Luigi Mancuso. 

Nelle scorse ore il Tribunale del Riesame ha annullato anche la misura cautelare nei confronti di Luigi Incarnato, difeso dall'avvocato Franz Caruso, precedentemente agli arresti domiciliari (LEGGI QUI).

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose. 

L’operazione, frutto di articolate indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. Nell’imponente blitz sono impegnati 2500 Carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali.

Banner

                                                                                                                                                                                                                                                                                                       ed.cor.

Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner