Anthony Aiello, il calabrese nel team che ha restaurato "Il Baldacchino di San Pietro"

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images Anthony Aiello, il calabrese nel team che ha restaurato "Il Baldacchino di San Pietro"

  21 dicembre 2024 15:46

di ENZO COSENTINO

Una delle attività di grande significato civile e sociale è la conservazione di tutto ciò che è cultura e che non deve precipitare nell’oblio. L’azione di restauro di opere di inestimabile valore, quindi, non può e non deve prescindere dall’impiego di artisti affermati e quotati ma anche di nuove leve del mondo delle belle arti.

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Una delle opere di tanto inestimabile valore internazionale recentemente finita di restaurare è il Baldacchino di San Pietro, realizzato nella prima metà del Seicento, è una delle opere più note di Bernini, autore di alcune delle sculture e opere architettoniche più apprezzate e riconoscibili dell’età barocca (lo stesso colonnato di piazza San Pietro è stato progettato da lui, così come la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna). L’0pera si trova nella Basilica di San Pietro.

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Per compiere quest’opera di restauro sono stati chiamati, oltre ai restauratori vaticani, i restauratori di maggior qualità oggi a disposizione e non solo italiani.

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La Calabria, Catanzaro,  il ridente paese di Palermiti in particolare, possono andare orgogliosi perché sono stati rappresentati con la presenza nella squadra dei restauratori da un suo figlio: Anthony Aiello. Chi è Antony Aiello? I suoi natali nel 1968, negli Stati Uniti d’America dove la sua famiglia era emigrata. Nel 1979 Antony e la famiglia tornano nella loro Palermiti. Il ragazzo inizia il suo percorso scolastico. Concluso il ciclo di studi al Liceo Artistico di Catanzaro, Anthony  fa una scelta: proseguire gli studi all’Accademia di belle arti a Roma, specializzandosi in restauro e conservazione di beni storici artistici. Scalino dopo scalino sale la scala del successo e riesce a mantenere vive le sue concezioni personali e i suoi lavoro sono sempre apprezzati sia nelle “collettive” che nelle “personali”. Collabora al restauro delle opere di Mattia Preti nella cattedrale di Medina a Malta, lavora nella cattedrale di Narni in provincia di Terni e nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, nel Duomo di Cosenza, nel duomo di Borgia e nella Cattedrale di Squillace. Viene chiamato per lavorare nel salone nella cappella privata della curia vescovile di Catanzaro, ed insieme al collega Paonessa, esegue i lavori di restauro nel tribunale di Catanzaro e al Palazzo Ippolito di Lamezia Terme. La grande occasione di cimentarsi con altri artisti restauratori di livello nazionale e internazionale arrriva con la chiamata di Giuseppe Mantella per entrare nel team speciale del restauro del “Baldacchino di San Pietro”. Una responsabilità che l’artista catanzarese affronta con tutto il suo grande impegno.

Un esame superato a pieni voti. Con il plauso di Mantella e Sante Guido. Anthony Aiello è, quindi, un altro calabrese, un altro artista, un altro uomo di cultura che con tenacia, sacrifici, continui aggiornamenti anche nell’uso delle tecnologie nuove che porta alto il nome della sua terra natia. Quella Calabria che ha l’obbligo di non dimenticarlo mai.

 

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