di ANTONIO BEVACQUA
Leggo, da queste colonne, di un incidente, per fortuna non grave, che ha bloccato questa mattina la percorrenza veicolare del Ponte “Bisantis” e/o “Morandi”.
L’occasione mi porta a manifestare nuovamente un certo disappunto sulle condizioni in cui versa il manufatto, peraltro assurto da tempo anch’esso a simbolo della Città.
Terminati i lavori da parte dell’Anas sulla struttura, impegno durato già parecchi anni, abbiamo dovuto assistere con rassegnazione (ndr: rassegnazione=accettazione della volontà altrui anche se contraria alla propria) al montaggio di una doppia fila di inguardabili ringhiere “stile Guantanamo” e di una barriera di New Jersey in cemento armato.
Immaginavamo, come tanti, d’altronde, che la temporaneità delle installazioni potesse giustificare sia il penoso risultato estetico, sia il pericolo immanente che derivava dal restringimento delle carreggiate. Se non ricordiamo male, se ne occupò da subito il Sindaco, al quale l’Anas avrebbe risposto, ora però sospettiamo a fini dilatori, che erano in “fase di progettazione” la nuove ringhiere.
Mesi e mesi sono trascorsi da quella risposta e a meno che l’Anas non abbia incaricato un redivivo Fidia di occuparsi dei parapetti del nostro ponte, tenuto conto soprattutto dell’estremo pericolo rappresentato da due ristrettissime carreggiate che, se ingolfate dal traffico non consentirebbero ad eventuali mezzi di soccorso o di polizia di procedere, a noi pare giunto il momento di mettere fine ad una situazione da intendere nel suo complesso perché oggi la Città appare penalizzata nella sua accessibilità, tenuto anche conto dei lavori che incombono sulla gallerie del Sansinato.
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