Appalti truccati, Operazione "Dirty Energy". Indagato Maurizio Vento, vice presidente pro tempore del Comalca

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Guardia di Finanza, foto di archivio
  05 marzo 2020 14:52

Maurizio Vento (vice presidente protempore Comalca), 57 anni, uomo molto vicino politicamente al presidente della Regione Jole Santelli, Vincenzo Bulzomato, 51 anni, Cosenza, Antonietta Morello, 51 anni, Briatico, Ermanno D’Ippolito, 59 anni, Cosenza,  Gianfranco Bulzomato, 51 anni, di Cosenza. 

Sono questi i nomi degli indagati nell'ambito dell'operazione denominata "Dirty Energy", che questa mattina ha portato il comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro a notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 6 soggetti, a vario titolo indagati per reati fiscali, di corruzione e truffa. A loro si aggiunge il nome di E. B., 42 anni, di Lamezia Terme, accusato solo di un reato fiscale.

Il provvedimento, emesso all’esito di una vasta attività investigativa coordinata dal procuratore capo della repubblica, dott. Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto dott. Giancarlo Novelli e dal sostituto procuratore dott. Pasquale Mandolfino, è scaturita da una denuncia per truffa presentata da un imprenditore avellinese, il quale lamentava di essere stato raggirato da una società del vibonese che, mediante la presentazione di una falsa garanzia, aveva ottenuto un’ingente fornitura di pannelli fotovoltaici senza provvedere al relativo pagamento.

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La procedura successivamente adottata per la scelta dell’impresa realizzatrice, a seguito dell’accordo collusivo, è risultata totalmente difforme dalle disposizioni di legge vigenti in materia di appalti, in quanto mirata, esclusivamente, ad affidare la realizzazione dell’impianto all’impresa “controllata” dai medesimi corruttori.

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 Il pubblico ufficiale avrebbe ricevuto, in cambio del suo apporto, la somma di 21.000 euro, celata dietro una presunta fittizia cessione di beni.

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Successivamente, i pagamenti elargiti dal consorzio pubblico, quale corrispettivo per la realizzazione dell’impianto, finivano nelle tasche degli stessi corruttori, mediante un giro di fatture false tra imprese a loro riconducibili. 

La complessa attività di indagine espletata conferma il costante impegno delle fiamme gialle catanzaresi nel contrasto ai reati in danno della pubblica amministrazione.

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